Interpellanza parlamentare On. Deidda e altri – Rinnovo contratto dirigenza medica – Nella interpellanza si rileva che il contratto di lavoro di medici, veterinari e dirigenti sanitari del sistema sanitario nazionale non viene rinnovato dal 2010 e il tavolo tecnico aperto all’Aran da molti mesi non ha prodotto risultati. Soprattutto perché le regioni, secondo uno dei più rappresentativi sindacati dei medici ospedalieri, non avrebbero accantonato i fondi per i rinnovi contrattuali. Per i 110 mila medici dipendenti del servizio sanitario le regioni nello stesso periodo sembrerebbe abbiano accantonato solo 12,9 milioni di euro (per il 95 per cento dalla Lombardia ed Emilia-Romagna), pur avendo ricevuto fondi incrementali dallo Stato ed essendo obbligati all’accantonamento da precise disposizioni di legge. Il contratto di medici, veterinari e dirigenti sanitari del sistema sanitario nazionale è l’unico del comparto sanità ancora bloccato e si sta accumulando un ritardo imperdonabile che colpisce e irrita chi ha ruoli di responsabilità diretta nella diagnosi e nella cura dei pazienti e nella protezione della salute, assicurando, in modo insostituibile, un diritto costituzionale fondamentale; il rinnovo del contratto della dirigenza medica sarebbe sicuramente un segnale di attenzione verso gli oltre 110 mila professionisti che ogni giorno dimostrano il loro impegno garantendo la salute agli italiani con un elevato standard di qualità, pur lavorando in strutture spesso carenti e con carichi di lavoro sempre crescenti, che vanno spesso ben oltre l’orario contrattualmente previsto. Il rinnovo contrattuale attraverso risorse economiche adeguate è uno degli elementi su cui basare una nuova offerta per i professionisti che rappresentano il vero patrimonio del nostro servizio sanitario nazionale. La questione attiene alla dignità professionale di professionisti che operano in un campo delicatissimo quale quello del diritto alla salute riconosciuto e sancito dalla nostra Costituzione. L’intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria rivendica la garanzia del beneficio del 3,48 per cento riconosciuto a tutto il pubblico impiego del mondo sanitario, dallo sblocco della Ria (retribuzione individuale di anzianità) e dal computo dell’indennità di esclusività nella massa salariale sulla quale applicare gli incrementi. Si interpella il Ministro della salute e il Ministro per la pubblica amministrazione per sapere se il Governo sia a conoscenza della situazione descritta e quali iniziative di competenza intenda adottare per assicurare la completa disponibilità delle risorse indispensabili al rinnovo del contratto e se il Governo, alla luce di quanto esposto, non ritenga di adottare ogni iniziativa di competenza affinché si preveda un finanziamento adeguato, insieme alla quota di pertinenza regionale, per procedere con la massima tempestività al rinnovo del contratto nazionale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria scaduto nel 2010 per evitare il progressivo depauperamento e declino del sistema ospedaliero italiano.
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