Interrogazione a risposta orale – Ammissione alle scuole di specializzazione in medicina – Nell’interrogazione si rileva che il Consiglio di Stato ha appena accolto il ricorso di 300 giovani medici, che avevano partecipato al concorso nazionale per l’ammissione alle scuole di specializzazione, che si è svolto nel novembre 2014; li ha riammessi “d’ufficio”; a suo tempo il Tar Lazio aveva respinto un ricorso Codacons, ma il 26 marzo la CGIL FP Medici, tramite un ricorso patrocinato dagli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, ha ottenuto il raccoglimento di 5 ricorsi straordinari avanzati dinanzi alla II sezione consultiva del Consiglio di Stato.
I 300 ricorrenti sono stati ammessi immediatamente e in sovrannumero, alla scuola di specializzazione per la quale avevano fatto la loro opzione all’atto della domanda; a questo punto tutti i ricorrenti, anche coloro che avevano ottenuto una sentenza negativa da parte del TAR, potranno, entro 60 giorni, ricorrere in appello al Consiglio di Stato chiedendo di essere ammessi in sovrannumero. L’interrogante, On. Binetti, evidenzia che il timore dei giovani medici in attesa di concorso è che gli effetti dell’ultima sentenza potrebbero complicare ulteriormente il complesso quadro di riferimento. Si teme, infatti, che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per fare fronte alle nuove ammissioni debba attingere alla dotazione del capitolo di spesa relativo alla formazione medica specialistica prevista per questo anno 2015, già fortemente sottodimensionato rispetto al numero degli aspiranti specializzandi; ciò potrebbe rendere ancora più incerta la data di pubblicazione del prossimo bando di concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione. Si chiede se il Governo non possa e non debba farsi carico dell’adozione di un piano straordinario di stanziamento di fondi necessari ad assorbire, nel volgere di un triennio, il gap esistente tra numero di laureati e contratti di formazione (specialistica e generalista) del post lauream, in modo da garantire a tutti i medici abilitati il diritto alla formazione dopo il conseguimento della laurea e se non ritenga necessario verificare con la Conferenza Stato-regioni i criteri in base ai quali le stesse regioni procedono all’assegnazione di borse aggiuntive. Infine si chiede se non si ritenga utile e conveniente assumere iniziative per provvedere ad una sensibile riduzione dei posti per l’accesso ai corsi di medicina, in modo da compensare gli ingressi in sovrannumero e riprogrammare il fabbisogno di medici
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