Interrogazione e risposta del Governo – Sull’ammissione alle scuole di specializzazione in medicina. Mercoledì 29 e venerdì 31 ottobre 12.168 candidati hanno sostenuto il primo concorso nazionale di ammissione alle scuole di specializzazione in medicina che, nelle intenzioni del governo, avrebbe dovuto incoraggiare maggiori meritocrazia e trasparenza rispetto alle precedenti selezioni locali. Purtroppo però, a causa di una “grave anomalia nella somministrazione delle prove scritte” ben 11.242 candidati hanno dovuto ripetere le selezioni d’ingresso. Si chiede quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministro, in vista anche di una molto probabile ingente quantità di ricorsi (oltre 6000 annunciati), per una rapida soluzione del problema, scongiurando l’eventualità che la formazione specialistica di molti giovani medici sia compromessa, paralizzandosi nei meandri delle lungaggini giudiziarie così come l’attività di molti ospedali, dove gli specializzandi svolgono un ruolo fondamentale. La sottosegretaria Francesca BARRACCIU, intervenuta in Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati nella seduta del 5 marzo, risponde all’interrogazione rilevando che il Ministero ha adottato tutte le possibili misure precauzionali al fine di garantire la regolarità del concorso e di uniformare, a livello nazionale, le procedure di svolgimento delle prove. In seguito all’errore materiale riconosciuto dal CINECA relativo all’operazione di importazione delle prove validate dalla Commissione nazionale nel software utilizzato per l’espletamento delle stesse, il Ministero, anche a seguito di un’interlocuzione con l’Avvocatura dello Stato, ha deciso di neutralizzare solo 2 domande in ognuna delle due prove di area, previa verifica da parte della Commissione nazionale della presenza di 28 domande su 30 riconducibili a 5 settori disciplinari comuni ad entrambe le aree interessate dall’inversione dei quesiti. La Commissione ha, infatti, riconosciuto che 28 domande su 30 avrebbero potuto essere inserite alternativamente in una delle due prove e che quindi le uniche domande non pertinenti erano 2.
Inoltre, il Ministero, assieme all’Avvocatura dello Stato, sta affrontando il contenzioso in essere. A fronte di un notevole numero di candidati che ha presentato ricorso avverso la procedura concorsuale, al momento, non si registrano assolutamente disagi per il regolare svolgimento dell’attività didattica degli specializzandi già iscritti e, comunque, rispetto ai circa 50 ricorsi trattati ad oggi dal TAR, le ordinanze hanno in quasi tutti i casi rigettato le istanze cautelari presentate dai ricorrenti. Occorre evidenziare, più in generale, in merito al numero dei contratti di specializzazione, che l’ipotesi di incremento non è allo stato percorribile in quanto il MIUR non ha la possibilità di aumentarne autonomamente il numero, stante, anche, la disponibilità delle risorse stanziate nel capitolo di bilancio. Come è noto, l’aspetto della copertura economica rappresenta uno dei maggiori ostacoli all’incremento del numero di specializzandi da ammettere alle Scuole. Proprio grazie all’impegno del MIUR e di tutto il Governo, è stato possibile aumentare a 5.500 i contratti per l’anno accademico 2013/2014. Simone VALIANTE, replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta resa dalla rappresentante del Governo, la quale appare perlopiù formale. Rileva infatti nella stessa alcune contraddizioni, in quanto, a fronte del riconoscimento di alcuni errori compiuti, non vi è l’assicurazione che saranno messe in atto delle iniziative che, affrontando anche gli aspetti finanziari della problematica, non lascino al solo contenzioso la situazione che si è venuta a creare. Sottolinea, infine, come risolvere la suddetta questione risulta essenziale per non frustrare le legittime aspettative di vita di molti giovani medici).
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