Interrogazione e risposta del Governo: Chiarimenti in merito alla destinazione dei risparmi prospettati nell’ambito della sanità pubblica, in relazione alla piena applicazione dei livelli essenziali di assistenza – Nell’interrogazione si rileva che con la legge di stabilità per il 2015, il Governo ha imposto un ennesimo pesante contributo alle regioni per il contenimento della spesa pubblica, che si è di fatto inevitabilmente tradotto, come immaginabile, in una riduzione del finanziamento complessivo del servizio sanitario nazionale di oltre 2,3 miliardi di euro, mettendo a rischio gli stessi livelli essenziali di assistenza e, quindi, l’equità nell’accesso alle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini; questi tagli alla sanità hanno, quindi, trovato un loro collocazione all’interno del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 78 del 2015 sugli enti locali ora all’esame del Senato della Repubblica, dove il Governo li ha proposti come emendamenti al testo, e quindi fatti approvare. Si tratta principalmente di riduzioni di spesa per beni e servizi, per dispositivi medici e farmaci, di riduzione delle prestazioni «inappropriate», facendo pagare le eventuali inappropriatezze ai medici e agli stessi cittadini, ed altro. Si chiede al Ministro della Salute se non ritenga che la sanità pubblica non possa più sostenere ulteriori tagli nei finanziamenti e se non intenda garantire, come peraltro nel passato più volte promesso, che le risorse rinvenienti dagli ennesimi ulteriori tagli e risparmi di spesa che il Governo, ancora una volta, prospetta nel settore della sanità pubblica vengano tutti mantenuti e reinvestiti nel medesimo servizio sanitario nazionale per una sua reale difesa e riqualificazione anche attraverso lo sviluppo della rete territoriale, la prevenzione, l’assistenza domiciliare e territoriale e per poter garantire realmente, in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, la piena applicazione dei livelli essenziali di assistenza e l’appropriatezza delle prestazioni. Nella seduta dell’Assemblea della Camera del 29 luglio 2015 il Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, sottolinea che per esclusiva scelta delle regioni, poi culminata nell’intesa del febbraio 2015 in Conferenza Stato regioni, si è deciso che il fondo sanitario nazionale subirà la riduzione annua, che in realtà è in gran parte un mancato aumento rispetto all’anno 2014 di circa 2,35 miliardi di euro. Quanto alle ulteriori misure di spending review annunciate dal commissario Gutgeld, in vista della prossima legge di stabilità 2016, cui si richiamano gli interroganti, “ho già dichiarato a mezzo stampa e intendo ribadire in quest’Aula che il Sistema sanitario nazionale non può tollerare tagli lineari, essendoci spazio esclusivamente per interventi di efficientamento e razionalizzazione in specifici settori della spesa sanitari”. “Come già ampiamente previsto dal vigente patto della salute 2014-2016, da me promosso e sottoscritto con le regioni, i risparmi derivanti dagli interventi di efficientamento e razionalizzazione devono rimanere nel settore sanitario ed essere finalizzati a finanziare spese incomprimibili, quali quella per l’acquisto dei farmaci innovativi, tra i quali i nuovi oncologici, lo sblocco del turnover, la promozione della medicina territoriale ed i nuovi LEA”. Il Ministro infine rileva che Governo e regioni hanno condiviso la necessità di introdurre modifiche normative sulla responsabilità civile e penale dei professionisti sanitari, in modo da favorire l’appropriatezza prescrittiva e limitare gli effetti deleteri della cosiddetta medicina difensiva ed entro fine mese la commissione ministeriale presieduta dal professor Alpa completerà i lavori; “è mia intenzione consegnare quanto prima il documento finale alle Camere e proporre contestualmente al Governo di valutare l’inserimento nel ddl stabilità del relativo pacchetto normativo.
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