Interrogazione parlamentare On. Menga e altri – Accesso alla professione di medico di medicina generale – Nella interrogazione si rileva che in questi giorni, il Ministero della salute ha aperto un tavolo di confronto con le parti sindacali coinvolte per lavorare ad un intervento in materia di fabbisogno di risorse umane nel servizio sanitario nazionale, in particolare in materia di accesso alla professione di medico di medicina generale; da notizie scaturite da tale confronto emerge la possibilità, per gli iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale, di concorrere per l’assegnazione degli incarichi convenzionali previsti dall’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, in via subordinata rispetto all’assegnazione degli incarichi ai medici già in possesso del relativo diploma e agli altri medici già aventi, a qualsiasi titolo, diritto all’iscrizione alla graduatoria regionale, e che la conferma di tale incarico sarebbe comunque vincolata al conseguimento del diploma di formazione specifica, entro il termine previsto dal corso di rispettiva frequenza, pena la decadenza dall’incarico; tale possibilità andrebbe, altresì, ad applicarsi ai medici che abbiano partecipato al concorso per l’ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale e siano risultati idonei, in conformità ai principi fondamentali contenuti nel decreto ministeriale emanato in attuazione dell’articolo 25, comma 2, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, senza collocarsi utilmente in graduatoria per il conseguimento della relativa borsa di studio, qualora gli stessi stiano ricoprendo a titolo provvisorio incarichi convenzionali tra quelli previsti nel suddetto accordo collettivo nazionale; quest’ultima ipotesi ha suscitato non poche preoccupazioni in seno ai sindacati interlocutori e, soprattutto, in tanti giovani medici vincitori di concorso regionale, attualmente iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale, nonché negli studenti di medicina che intendono intraprendere questo percorso formativo post laurea e che temono di vedersi precluso l’accesso alla convenzione negli anni a venire, superati per punteggio nelle graduatorie regionali della medicina generale da colleghi, attualmente precari e non in possesso dell’attestato di formazione, che sarebbero oggetto, secondo la loro interpretazione, di una vera e propria “sanatoria”. Si chiede se il Ministro interrogato intenda chiarire quali siano, nell’ipotizzato intervento, le modalità e gli strumenti utili per escludere ogni ingiusta preclusione nell’accesso alla convenzione, come temuto dai sindacati, dai giovani medici e dagli studenti in medicina.
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