Nella carrellata per riassumere le attività svolte dai vari gruppi di lavoro della Federazione nazionale degli Ordini, pubblichiamo oggi un intervento del coordinatore dell’Area Comunicazione, Cosimo Nume. A lui il compito di sintetizzare e sottolineare il fil rouge che unisce tra loro strumenti diversi per un unico obiettivo.
Cosa e come ha comunicato la FNOMCeO durante quest’anno 2012? Questa è la domanda cui vorrei provare a rispondere brevemente per introdurre una riflessione condivisa su temi, interventi e interviste con cui il portale e la rivista “La Professione” stanno lavorando. E’ stato un anno caratterizzato da scelte politico-tecniche spesso impietose (link) , da una tornata elettorale interna che ha confermato la guida di Amedeo Bianco, anche, purtroppo, da eventi drammatici come il terremoto che ha colpito Emilia-Romagna e Lombardia.
Ma a parte questi momenti di particolare intensità, attraverso strumenti specifici e professionalità varie e mirate ci siamo occupati di comunicare le scelte e i valori della nostra rappresentanza ordinistica, dalla formazione alla deontologia, dalle problematiche inerenti la femminilizzazione della professione al DDL 2935, dalla bioetica al governo clinico. E su tutti questi temi hanno fatto testo i nostri comunicati stampa, le interviste rilasciate su tutti i maggiori organi e mezzi di informazione, le notizie quotidiane sul nostro Portale. Ci siamo impegnati tantissimo nel far circolare capillarmente i contenuti migliori che venivano dai singoli Ordini provinciali, offrendo la fotografia di una realtà istituzionale estremamente attiva soprattutto sugli argomenti cardine, come la deontologia, il rapporto con le istituzioni, il territorio e i pazienti. E abbiamo dato informazione equilibrata sulle attività di alcune fondazioni che sono di riferimento per il mondo medico (Enpam e Onaosi).
Tutte queste tematiche si sono in ogni modo intrecciate con la coscienza che il 2012 è stato soprattutto l’anno della messa in discussione di tante certezze: “sostenibilità” sembra essere divenuta la nuova parola chiave del Servizio sanitario nazionale, “taglio” sembra essere la nuova arma per curare, “costo-efficacia” pare essere il nuovo valore da condividere. Ovviamente è impossibile pensare ad un sistema basato su inefficienze e sprechi, ma allo stesso modo non è possibile credere che la sanità sia un costo e non una risorsa: questo è il senso di molti degli interventi, delle interviste, delle attività che abbiamo seguito e di cui ci siamo fatti portavoce. Se dovessimo indicare una linea seguita, diciamo che è stata questa: mostrare come la Federazione non fa un passo indietro dalla linea fissata dall’art.32 della nostra Costituzione, e dalla strenua difesa del ruolo professionale in un servizio sanitario universale e solidaristico; l’abbiamo dimostrato ritrovandoci in ottobre per le vie di Roma (leggi qui) a manifestare tutti insieme sul senso della nostra professione in nome di indipendenza, autonomia, responsabilità e universalismo.
In tutto questo devo sottolineare che – come è naturale – chi si occupa di comunicazione lo fa, in fin dei conti, per servizio. E’ servizio ad un obiettivo più grande, ad una visione globale. In tutti questi anni abbiamo approfondito la convinzione chiara della comunicazione come supporto ad un ragionamento, ad un complesso di valori, pur nel cambiamento radicale degli strumenti e dei linguaggi. In questo senso particolarmente interessante è stato il convegno Cybermedicine, che ci ha visti coinvolti in un’ampia riflessione sulle nuove tecnologie. In quella occasione ci siamo sentiti contemporaneamente soggetto e oggetto di riflessione. Siamo noi ad interrogarci su cosa significa utilizzare le tecnologie digitali per comunicare ed allo stesso tempo sappiamo di essere parte stessa della riflessione. Ecco: sintetizzando direi che oggi più che mai sappiamo che parlare di comunicazione nel nostro ambito significa, nel senso più autentico, contribuire con chiarezza a difendere la nostra professione e a farla progredire, continuare a difendere un diritto fissato dai padri costituenti, creare le basi di un dialogo con la professione giornalistica per una corretta comunicazione di ciò che significa essere medico. E tutto questo continueremo a perseguirlo con gli strumenti che abbiamo, siano essi cartacei oppure digitali, cercando sempre di migliorarli nei contenuti e nella fruibilità, anche confrontandoci con sempre nuovi interlocutori e dando spazio a voci autorevoli in grado di condividere valori e obiettivi.
Autore: Redazione FNOMCeO