Intervista a Giuseppe Renzo

Gli Odontoiatri  ancora sotto i riflettori.
Stavolta, in primo piano, un incontro organizzato dall’ANDI del Veneto (i nostri lettori ne vedono, da ieri, il resoconto sul Portale n.d.r.) per discutere del decreto dell’ex ministro della Salute, Livia Turco, sui Fondi Sanitari Integrativi. Alla riunione veneta, un ospite d’eccezione, Maurizio  Sacconi, attuale ministro del Welfare.

Al presidente della CAO nazionale, Giuseppe Renzo, che era presente all’incontro e che sugli argomenti in discussione ha avuto modo di confrontarsi con il ministro Sacconi, abbiamo rivolto le seguenti domande.


Presidente Renzo, l’incontro organizzato dall’ANDI del Veneto ha visto la partecipazione del ministro Sacconi in un momento particolarmente fertile per la categoria odontoiatrica.
C’è una nuova attenzione del Governo alle tematiche dell’odontoiatria? Sono in vista nuove convergenze?
 
Il ministro ha voluto ribadire che – a garanzia del controllo della qualità delle prestazioni – intende confermare e rilanciare il ruolo degli Ordini professionali. Questi saranno il riferimento principale del Ministero per tutte le questioni dell’assistenza sanitaria, con particolare riferimento alle questioni dell’Odontoiatria.


Il punto saliente della riunione è stato il tema della sanità integrativa. Qual è il suo pensiero sulla possibile introduzione del sistema dei fondi? 
Il ministro Sacconi ha puntualizzato, ancora una volta, che i LEA non sono applicabili. Nel contesto del suo intervento ha parlato dei “Fondi integrativi Doc”, ribadendo che questo Governo non intende seguire in modo pedissequo quanto fatto da quello precedente.
Per quanto riguarda me, vorrei mettere l’accento su alcuni aspetti deontologici che vengono messi a rischio dall’introduzione del sistema stesso. Mi riferisco, in particolare, al rischio di accaparramento della clientela, di pubblicità scorretta e di concorrenza sleale.


Quale altro impegno chiedete alla classe politica in questo momento?
Ritengo che sia necessario che questo Governo si impegni a combattere il grave fenomeno dell’esercizio abusivo della professione, che, oltre a provocare danni alla salute pubblica, getta un enorme discredito su tutto il comparto odontoiatrico per l’imponente evasione ed elusione fiscale, che per traslazione viene ingiustamente attribuita ai “dentisti”.


 

Autore: Redazione FNOMCeO

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