Intervista a Luigi Chieco Bianchi

In base alla sua esperienza, come è cambiata negli ultimi anni l’epidemiologia delle patologie oncologiche?


Da dati elaborati dall’Associazione Italiana Registri Tumori, risulta che negli ultimi anni si stia verificando un aumento di nuovi casi, cioè dell?incidenza, di neoplasie maligne, mentre la mortalità per tumore è in lieve declino. Ciò sembra causato da una maggiore sopravvivenza (diagnosi tempestive e terapie più efficienti) degli individui con neoplasia (aumento della prevalenza) e dall’incremento dell’aspettativa di vita alla nascita con conseguente aumento dei tumori in età avanzata.


E, più specificamente, come è cambiata l?incidenza dei vari tipi di tumore?


Questi dati si riferiscono ai tumori maligni globalmente considerati. Se, peraltro, si considerano le diverse patologie neoplastiche emergono differenze rilevanti: ad esempio, l’incidenza del carcinoma polmonare nell’uomo, del carcinoma dello stomaco e della cervice uterina è in diminuzione, mentre quella relativa al carcinoma polmonare nella donna, al carcinoma della mammella, del colon, della prostata e al melanoma è in aumento.


C’è una relazione con l’età di insorgenza?


In accordo con quanto sopra detto, come conseguenza dell’allungamento della vita media aumentano i casi di tumori tipici dell’età avanzata quali carcinomi della prostata, colon-retto, mammella.


Come può questo andamento essere influenzato da fattori ambientali?


I fattori ambientali possono agire, con un effetto “dose-risposta”, aumentando cioè l’incidenza dei tumori in maniera addittiva o sinergica, cioè moltiplicativa, se l’esposizione al rischio cancerogeno è intensa e prolungata.


Ci può fare qualche esempio?


Ad  esempio, la relazione tra il fumo di sigaretta ed il cancro del polmone, che è il rapporto con più solide evidenze epidemiologiche, o quello tra una dieta ricca di grassi ed il cancro al colon, per non parlare del legame tra l’esposizione ai raggi ultravioletti ed i tumori cutanei. Si deve tenere presente comunque che le neoplasie devono essere considerate sempre come malattie multifattoriali, cioè non dovute ad un’unica causa, e multifasiche.

Autore: Redazione FNOMCeO

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