“Istantanea” del Censis su sanità, welfare, migranti e nascite

Report n.01/2012

“ISTANTANEA” DEL CENSIS SU SANITA’, WELFARE, MIGRANTI E NASCITE

Il 45° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2011 presentato in questi giorni, nel capitolo riservato al Welfare, mette in risalto alcuni punti relativi a spesa, migranti e natalità.

  • La sanità e il rischio di una sostenibilità solo finanziaria

Nel periodo 2001-2010 le Regioni con Piano di rientro hanno registrato un incremento della spesa del 19% contro il +26,9% del resto delle Regioni. Nel 2006-2011 hanno subito una riduzione della spesa in termini reali dello 0,6%, mentre le altre Regioni hanno avuto un aumento di oltre il 9%. Spicca il contenimento della spesa in Sicilia (-10% nel periodo 2006-2010), Abruzzo (-4,4%), Lazio (-3%) e Campania (-1,9%), che hanno siglato i rispettivi Piani di rientro nel 2007. Ma la cura a cui è sottoposto il Servizio sanitario non sta generando effetti positivi secondo i cittadini. Nell’ultimo biennio i dati dell’indagine Forum per la Ricerca Biomedica-Censis indicano che è solo l’11% a ritenere migliorato il servizio sanitario della propria regione, quasi il 29% ha registrato un peggioramento e circa il 60% una sostanziale stabilità. Il futuro della sanità per i cittadini è segnato da alcune paure: un’accentuazione delle differenze di qualità tra le sanità regionali (35,2%), che l’interferenza della politica danneggi la qualità della sanità (35%), che i disavanzi rendano indispensabili robusti tagli all’offerta (21,8%), che non si sviluppino le tipologie di strutture e servizi necessarie, come l’assistenza domiciliare territoriale (18%), che l’invecchiamento della popolazione e la diffusione delle patologie croniche producano un intasamento delle strutture e dei servizi (16,3%).

  • Spesa e bisogni dei migranti

È di quasi 3 miliardi di euro la spesa pubblica per la sanità ascrivibile a prestazioni erogate agli immigrati, pari a circa il 2,8% del totale della spesa sanitaria pubblica nel 2010. Tra il 2009 e il 2010 i migranti richiedenti sono cresciuti del 22%, più del doppio rispetto agli italiani (+9,7%). Sono gli asili nido e la scuola le prestazioni che i migranti (44,8%) chiedono in misura maggiore rispetto agli italiani (30,3%). L’Emilia Romagna è la regione in cui è più alta la quota di migranti che nel 2010 hanno fatto richiesta di prestazioni del welfare (il 18,6% del totale della popolazione). Tra le province spiccano Bolzano (quasi il 41%), Mantova (35,6%), Modena (34,8%), Brescia (31,5%), Piacenza (30,7%), Arezzo (30,7%) e Parma (30,3%).

  • Natalità e unioni

Le donne italiane sono tra quelle che fanno figli più tardi (l’età media al parto di 31,1 anni rilevata in Italia rappresenta una delle età più avanzate in Europa al 2008), mentre il tasso di fertilità totale pone il Paese vicino al fondo (20ª posizione su 27) della graduatoria Ue. Non accennano ad arrestarsi la diminuzione dei matrimoni (-6,5% nel 2009 rispetto all’anno precedente) e l’aumento dell’età media in cui gli italiani lo contraggono per la prima volta (33 anni gli uomini e 29,9 le donne, circa 2 anni in più rispetto al 2000).

Roma 09/01/2012

Autore: Redazione FNOMCeO

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