Report n. 42/09
ANNUARIO STATISTICO ITALIANO (ISTAT)
A fine novembre, come ogni anno, è stato presentato l’Annuario Statistico Italiano da parte dell’ISTAT. Annuario nel quale si fotografa l’Italia nelle sue varie realtà (Popolazione, Lavoro, Famiglia, Sanità, Enti Locali ecc..).
Nell’impossibilità di riportare tutto ci limiteremo alla illustrazione di 2 aspetti per noi rilevanti: la popolazione e Sanità e salute.
> LA POPOLAZIONE
Al 31 dicembre 2008 la popolazione residente in Italia è pari a 60.045.068 unità, di cui 29.152.423 maschi e 30.892.645 femmine.
L’incremento registratosi rispetto al 2007 – in cui la popolazione complessiva ammontava a 59.619.290 residenti – è pari a 425.778 unità, come per l’anno precedente, è dovuto al contributo del saldo migratorio. Per quanto riguarda la componente naturale, il numero dei nati vivi in Italia continua a crescere, arrivando, nel 2008, a 576.659 unità (quasi tredicimila in più rispetto al 2007), con un quoziente di natalità pari a 9,6 per mille abitanti. Il numero dei decessi, pari a 585.126 unità, supera di circa quattordicimila unità quello dell’anno precedente, con un quoziente di mortalità di 9,8 per mille abitanti.
L’aumento delle nascite non è però sufficiente a contrastare la crescita della mortalità. Il quoziente di mortalità sale sia al Nord (si passa dal 9,9 al 10,2 per mille) che al Centro (dal 10,0 al 10,3 per mille), e quindi, come già successo nel 2007, il saldo naturale è negativo. Il Mezzogiorno, con un quoziente pari al 9,0 per mille, continua ad essere la ripartizione con la mortalità più bassa, e, come negli anni precedenti, rimane l’unica ripartizione ad avere un saldo naturale positivo. La componente migratoria, è positiva, seppure inferiore all’anno precedente.
Le iscrizioni sono 2.046.718, le cancellazioni 1.612.473, pertanto il saldo complessivo è pari a 434.245 con una diminuzione di 60.626 unità rispetto al 2007.
Nel 2008 continua il trend in aumento del grado di invecchiamento della popolazione.
Al 31 dicembre 2008, infatti, l’indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni, si stima essere pari al 143,1 per cento, con un costante aumento rispetto agli anni precedenti:
142,8 per il 2007, 141,7 per il 2006, 139,9 per il 2005 e 137,8 per cento per il 2004. Considerando i dati a livello internazionale, al 31 dicembre 2007, ultimo dato disponibile per un confronto, l’Italia è la seconda nazione europea in cui si manifesta maggiormente il processo di invecchiamento della popolazione (è preceduta solo dalla Germania). Gli altri paesi dell’Unione europea in cui la popolazione ha una struttura per età particolarmente “vecchia” sono la Bulgaria e la Grecia. Gli stranieri residenti in Italia al 31 dicembre 2008 sono 3.891.295 (con 458.644 nuove iscrizioni), di cui 1.913.602 maschi e 1.977.693 femmine. Rispetto alla popolazione residente complessiva, gli stranieri costituiscono il 6,5 per cento, continuando il trend crescente degli anni precedenti.
Nel 2008 la stima del numero medio di figli per donna è pari a 1,41, continuando il trend costantemente crescente che si è venuto a registrare dopo il 1995, anno in cui la fecondità italiana toccò il minimo, con un valore del tasso di fecondità totale di 1,19 figli per donna. Per quanto riguarda la nuzialità, nel 2008 si arresta la ripresa dei matrimoni
osservata nell’anno precedente. Si passa dai 250.360 matrimoni del 2007 ai 249.242 del 2008, mentre il quoziente di nuzialità rimane costante al 4,2 per mille. Anche nel 2006, così come negli anni precedenti, la costante riduzione dei rischi di morte a tutte le età continua ad avere, come conseguenza, l’aumento della vita media. Per i maschi, infatti, la speranza di vita alla nascita è pari a 78,4 anni (contro i 78,1 dell’anno precedente), mentre per le donne l’indicatore è pari a 84,0 anni (contro gli 83,7 anni del 2005).
> SANITA’ E SALUTE
Articolato e complesso il capitolo relativo alla Sanità e alla Salute.
Viene tracciata la mappa territoriale dell’assistenza Sanitaria partendo dall’assistenza distrettuale (medici di famiglia, pediatri, specialisti ambulatoriali, guardia medica) all’assistenza domiciliare integrata (ADI), al numero delle ASL, dei CUP, fino ai servizi ospedalieri evidenziando lo sviluppo ed il potenziamento di setting assistenziali alternativi al ricovero in regime ordinario come il day hospital, la day Surgery, il day Service, la lungodegenza riabilitativa residenziale, l’attività ambulatoriale, l’assistenza domiciliare.
Per ogni Regione viene indicato:
a) Il tasso di ospedalizzazione in regime ordinario;
b) Il numero dei medici di medicina generale e pediatri di base con l’indicazione del numero di assistiti per medico;
c) Gli ambulatori e laboratori pubblici e privati convenzionati;
d) I servizi di guardia medica ed il numero dei medici e le ore di servizio per medico di guardia medica;
e) Il numero degli ecotomografi, tomografi assiali computerizzati, e risonanze magnetiche nucleari nelle strutture extraospedaliere;
f) Il personale dipendente del SSN;
g) Il numero delle ASL e dei Dipartimenti e servizi attivi;
h) Il numero dei posti letto per assistenza residenziale e semiresidenziale;
i) Istituti di cura, numero posti letto ordinari, giornate di degenza e personale;
l) Interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) per classe di età della donna e Regioni di residenza;
m) Numero morti per gruppi di cause e Regioni di decesso;
n) Popolazione residente per condizioni di salute, malattia cronica dichiarata, consumo di farmaci;
o) Morti nel primo anno di vita per gruppi di cause e Regioni di decesso.
P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO
Roma, 03/12/2009
( appendice anno 2009)
Autore: Redazione FNOMCeO