“La certificazione di invalidità temporanea: criticità normativa e deontologica” è stato il tema di un incontro di studio, voluto dal Comitato Centrale della FNOMCeO, che si è svolto sabato 13 febbraio nella suggestiva cornice del Palazzo dei Filippini ad Agrigento.
Il seminario, cui oltre al Presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco hanno preso parte presidenti di Ordine (Augello – Agrigento; Alberton – Verona; Falcinelli – Ravenna), e esponenti del Ministero della Salute (Giovanni Leonardi, che ha portato i saluti e la disponibilità del Ministro Fazio a prendere in esame le problematiche della certificazione), dell’Istituito Nazionale Previdenza Sociale (Ruggero Golino), ha dato il via ad un approfondimento tutto interno alla professione medica sulla tematica della certificazione alla luce del Dlgs n. 150/2009, la cosiddetta “Legge Brunetta”. In particolare l’accento è stato posto sulla certificazione di malattia a prognosi breve e fondata sulla base di sintomi soggettivi riferiti dallo stesso lavoratore.
Quello che è emerso in modo chiaro a conclusione dei lavori è che i medici sono disponibili a favorire lo sviluppo della certificazione on line delle assenze per malattia, ma con la stessa chiarezza hanno tenuto a sottolineare la difficoltà a gestire, sotto il punto di vista tecnico-professionale, medico-legale e deontologico, soprattutto quegli aspetti della legge cui si fa corrispondere un pesante regime sanzionatorio per eventuali inadempienze.
Si ha motivo di ritenere che dopo l’appuntamento di Agrigento altri ne seguiranno perché – come è stato ribadito – è necessario e prioritario ricercare soluzioni condivise in grado di consentire ai medici di svolgere in scienza e coscienza, ma anche in tutta tranquillità il proprio ruolo .
A conclusione dei lavori della giornata il presidente Bianco ha affermato che “dall’esame delle relazione e del dibattito che ne è seguito, è chiaramente emersa una prospettiva di soluzione condivisa delle criticità segnalate e ciò testimonia, ancora una volta, . che tutte le innovazioni in sanità non possono prescindere da un coinvolgimento serio e responsabile della professione medica”.
Autore: Redazione FNOMCeO