È stata ancora Sanremo la città che ha ospitato la nuova tappa della deontologia, a distanza di 10 anni. Si è infatti concluso da qualche giorno l’incontro che ha visto l’approvazione di alcune Raccomandazioni Deontologiche da parte della Ceom-Conseil Européen Ordres Médecins e una giornata di studio a cura di Francesco Alberti, Presidente dell’Ordine dei medici di Imperia e del Presidente CEOM Nicolino D’Autilia.
In apertura Francesco Alberti ha messo a fuoco in modo puntuale, e con tagliente chiarezza, l’importante ruolo, pratico e concreto, che deve avere il Codice di Deontologia medica: la tutela dei cittadini, anche e soprattutto in ambito europeo. Per questo è così importante arrivare a progettare le così dette Raccomandazioni Deontologiche, su cui, ha precisato Nicolino D’Autilia, non si può nascondere la evidente difficoltà di metabolizzare, assimilare e condividere: questa però è la vera sfida culturale, cioè la possibilità dell’incontro e dell’accordo.
Così Pierre Hecquard, rappresentante del Consiglio degli Ordini dei medici francesi, ha ribadito le difficoltà di elaborazione di un codice europeo, pur riconoscendo al lavoro italiano una qualità culturale e metodologica di alto profilo. La storia della "questione deontologica" in Italia è stata brevemente ripercorsa dall’intervento di Sara Patuzzo, ricercatrice dell’Università di Verona.
Ma è soprattutto il rapporto tra deontologia e giurisprudenza a porre le domande più urgenti e concrete: su questo l’intervento del Prof. Roberto Andorno, dell’Università di Zurigo, ha cercato di far luce, senza prestare il fianco a facili entusiasmi o a ingenuità interpretative. Il rischio è che la bioetica si specializzi troppo in senso filosofico e perda di vista la matrice scientifica che la sostanzia: questo aspetto è stato messo in evidenza dall’intervento del Prof. Schiavone, Professore Emerito di Bioetica dell’Università degli Studi di Genova. La bioetica oggi può infatti essere facile preda di improvvisazioni ideologiche che la depotenziano e la svuotano di quel significato concreto, operativo e reale che la caratterizza. In questo approccio fattivo, di azione diretta sulla società si è modellato anche l’intervento di Luigi Arru, già Presidente dell’Omceo di Nuoro e oggi assessore alla Sanità della Sardegna. La deontologia è strettamente legata con l’economia e la distribuzione delle risorse, in un contesto in cui il rapporto medico paziente è diventato una triangolazione tra malato, medico e amministrazione. La scelta di giustizia necessaria per una buona amministrazione deve passare da qui: consapevolezza, che diventa competenza, del cittadino e del medico. La deontologia è un potente strumento e deve essere sostenuta da una buona comunicazione su cui è necessario investire per lavorare in un tessuto fatto di appropriatezza e trasparenza.
Ma i medici, ricorda d’Autilia, dovrebbero dedicare più tempo "all’ alfabetizzazione economica" perché talvolta sono le mancate conoscenze a creare incomprensioni o giudizi affrettati: solo le competenze dirette possono aiutare a fare cultura, a rendere operativi i sistemi.
José Ramon Huerta,del Consiglio dei Collegi Medici di Spagna ha poi sottolineato il problema, già più volte proposto e dibattuto dalla Ceom, delle diseguaglianze di salute che oggi devono essere intese come un’urgenza politica.
Economia,etica, deontologia e politica: key words di una riflessione sulla società che a Sanremo è stata condotta con lucidità e senza retorica. Il focus rimane la realtà: la salute pubblica.
Chiude così Francesco Alberti: siamo partiti da Sanremo per tornare a Sanremo, con impegno e convinzione. Il risultato sta nell’obiettivo che oggi ci ha riunito e che ci dà lo scenario delle prospettive future. Di una ricerca che è senza sosta, con tante tappe difficili, ma utile alla Professione e ai cittadini.
Autore: Redazione FNOMCeO