Saranno le “Frontiere” il tema di quest’anno del Festival della Tv e dei nuovi media di Dogliani (CN), frontiere intese anche in senso metaforico come confine tra vero e falso, tra realtà e illusione. Ed è proprio questa l’interpretazione di Fnomceo, che parteciperà con l’evento, accreditato per medici e giornalisti, “Mitologia della salute e false argomentazioni: l’era delle bufale”, in programma appunto per il 6 maggio, dalle 15 alle 18, nella Tensostruttura di Piazza Carlo Alberto.
Una questione quanto mai attuale, se persino il New York Times in un suo editoriale ha denunciato la pericolosità delle “menzogne, teorie cospirative e illusioni diffuse dai social media”, specie quando si parla di salute.
“Molto prima che fosse di moda, prima ancora dei titoli di giornale e degli speciali nei talk-show, la Fnomceo aveva sentito l’esigenza di affrontare l’attualissimo problema della circolazione incontrollata di notizie antiscientifiche, in molti casi volutamente fuorvianti, in molteplici ambiti della rete e in particolare sui social network – spiega Alessandro Conte, Coordinatore della Task Force Fnomceo contro le fake news in medicina -. Queste notizie, condivise in maniera spesso acritica, sono la punta dell’iceberg di un vero problema di salute pubblica, le cui più pericolose manifestazioni rimbalzano in questi giorni sui telegiornali”.
All’inizio fu il Siero Bonifacio, che prometteva di curare i tumori con deiezioni di capra. A seguire, la “Cura Di Bella”, per la quale fu approvato, a furor di popolo, un protocollo di sperimentazione, che non dimostrò alcun beneficio sui pazienti. Poi, le teorie di Hamer, l’ex medico tedesco che invita a curare il cancro senza farmaci, “guarendo” il trauma che secondo lui ne è alla base; il veleno dello scorpione azzurro, oggetto anni fa di un mercato nero di esportazione da Cuba; il “Caso Stamina”, alla ribalta ancora in questi giorni per il nuovo arresto di Davide Vannoni.
Ma cosa spinge un paziente, spesso colto, a volte persino esperto di medicina, ad affidarsi a personaggi di dubbia fama che propinano illusioni senza alcun fondamento scientifico?
“Dalla mia esperienza di medico ho appreso che quando un paziente riceve una diagnosi infausta va a sbattere contro una porta di cristallo – spiega il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani -. È facile approfittare di quel momento di stordimento e disorientamento per attirare le persone nella rete di false terapie illusorie e pericolose, se non altro perché rubano tempo alle cure di provata efficacia”.
“Oggi è semplice cercare informazioni in rete – aggiunge Cosimo Nume, Coordinatore Area Strategica Comunicazione della Fnomceo e Responsabile Scientifico del Convegno – Il web raggiunge tutti, rende i contenuti comprensibili e a portata di click, ma proprio qui sta l’inganno”
“Uno dei rischi più grandi – conclude – è che giornalisti anche autorevoli, in perfetta buona fede, sottovalutino l’opportunità di approfondire le fonti di una notizia pseudoscientifica e la rilancino, diventando una pericolosa cassa di risonanza. Per questo, per sintonizzarci tutti sulla stessa lunghezza d’onda, abbiamo organizzato qui a Dogliani questo incontro con i giornalisti, in maniera di svolgere appieno, anche a questo livello, il nostro ruolo di tutela della salute pubblica”.
A parlare di fake news in ambito di salute, sul palco di Dogliani, si alterneranno medici, giornalisti, divulgatori scientifici: tra gli altri, Michele Mirabella, Silvia Bencivelli, Roberto Burioni, Ilario D’Amato, Sergio Della Sala, Andrea Grignolio, Mattia Motta, Alice Pignatti, Michelangelo Coltelli.
Autore: Redazione FNOMCeO