COMUNICATO STAMPA
Dria test, Vega test, Biorisonanza, Iridologia, Analisi del capello: un po’ per moda, un po’ sull’onda di campagne pubblicitarie, stanno sempre più proliferando i test “alternativi” per diagnosticare allergie e intolleranze alimentari.
A fare chiarezza in questo scenario variegato e a volte fantasioso, non scevro da interessi puramente commerciali – che poco o nulla hanno a che fare con la salute e con le evidenze scientifiche – interviene ora la Fnomceo che, insieme a tre importanti Società Scientifiche di Allergologia e Immunologia Clinica (SIAAIC – Società italiana di Allergologia, Asma e Immunologia clinica, AAITO- Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri e SIAIP – Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica), ha condiviso un Documento su Allergie e Intolleranze alimentari.
E quale occasione migliore per presentare il volume se non l’Expo di Milano, dedicata al nutrimento in tutte le sue forme?
Per questo, proprio sotto l’egida di Expo Milano, la Fnomceo organizza il Convegno nazionale “L’Alimentazione e gli stili di vita nell’alleanza terapeutica e nella promozione della salute”, che si terrà sabato 10 ottobre nel capoluogo lombardo, a Palazzo Reale (Piazza Duomo 14), con inizio dei lavori alle 9,30, e si concluderà proprio con la presentazione – prevista per le 12,25 – del Documento.
“Qualunque percorso diagnostico-terapeutico – spiega il Presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani – deve essere fondato su principi di Efficacia e Appropriatezza a garanzia della Salute dell’assistito e della collettività, come ricordato anche dal nostro Codice Deontologico. Proprio questo principio di Appropriatezza clinica, patrimonio della nostra Professione, è uno dei capisaldi della nostra dichiarazione di intenti per un nuovo Servizio Sanitario, che è l’obiettivo dell’attuale mobilitazione. In quest’ottica, il Comitato Centrale della Fnomceo ha voluto promuovere e sostenere la stesura di un Documento condiviso con le Società Scientifiche sulla tematica dell’allergia alimentare, intorno alla quale aleggiano oggi molte incertezze, soprattutto nell’inquadramento e nel percorso diagnostico.”
E che il clima sia confuso lo dicono i numeri: “Una persona su cinque, in Italia, è convinta di avere un’allergia alimentare – spiega Gianluigi Spata, componente del Comitato Centrale e promotore del Convegno -. L’incidenza reale, invece, è solo del 4,5% della popolazione adulta e oscilla dal 5 al 10% nei bambini”.
“L’Allergia alimentare –continua – va inquadrata nell’ambito delle Reazioni avverse al cibo. Perché se è vero, come sosteneva Ippocrate, il cibo deve essere la nostra prima medicina, come ogni farmaco può avere reazioni avverse: l’importante è essere attrezzati, secondo le migliori evidenze scientifiche, per una diagnosi precoce e certa”.
Autore: Redazione FNOMCeO