Tutela del diritto alla salute e all’assistenza sanitaria dei richiedenti asilo. Il Presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni
(SIMM) su proposta dei referenti dei Gruppi Immigrazione e Salute di Liguria e
Piemonte, le unità regionali della SIMM che hanno avviato l’iniziativa, si è rivolta alla FNOMCeO con
una lettera aperta sottoscritta dalla SIMM, dal GrIS Piemonte, dalla
Commissione solidarietà dell’Ordine di Torino, e presentata all’ANCI
Liguria e Piemonte. “Il medico tutela il
minore, la vittima di qualsiasi abuso o violenza e la persona in condizioni di
vulnerabilità o fragilità psico-fisica, sociale o civile in particolare quando ritiene
che l’ambiente in cui vive non sia idoneo a proteggere la sua salute, la
dignità e la qualità della vita” (Articolo 32 del Codice deontologico). Basterebbero queste poche righe per richiamare ciascuno di noi, come persona e come medico, ai doveri di cura dei
migranti forzati, dei rifugiati, dei richiedenti
asilo o protezione umanitaria.
La
migrazione è un fenomeno strutturale, non un problema congiunturale. Occorre un
superamento definitivo dell’approccio emergenziale per passare all’elaborazione
di strategie concrete e tempestive, frutto di una pianificazione seria,
inclusiva e lungimirante, per l’accoglienza e la tutela della salute dei migranti
forzati.
La lettera - dice il Presidente dell' OMCeO di Torino Guido Giustetto che si è fatto portavoce dell'iniziativa in Comitato Centrale - richiama valori che sono alla base dell'attività del medico: la tutela dei soggetti fragili, la tutela dei diritti contro ogni forma di discriminazione e la garanzia di accessibilità alle cure. E' fondamentale quindi che gli Ordini si facciano promotori di queste istanze, diffondendo quanto più possibile questo programma. Ci vuole un impegno concreto e operativo, al di là delle difficoltà delle singole realtà territoriali.
La Presidente FNOMCeO invita gli Ordini ad un impegno di adesione e di diffusione su tutti i canali di comunicazione.
Autore: Redazione FNOMCeO