La violenza, il blocco del ricambio generazionale, l’aziendalizzazione, il depauperamento del ruolo sociale del medico, il tentativo di metterlo da parte per sostituirlo con figure meno formate o persino con strumenti di intelligenza artificiale: sono queste alcune delle questioni aperte che affliggono la Professione medica e che la Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) ha deciso di affrontare con il ‘cambio di passo’ che uscirà dagli Stati Generali del 2019.
Il percorso che porterà all’evento è già iniziato, e sta coinvolgendo la politica, le istituzioni, gli intellettuali, la bioetica, la società civile. Oggi, nella sala del Comitato Centrale della Fnomceo, l’Esecutivo della Federazione ha incontrato i parlamentari medici. Molti, e provenienti da tutti gli schieramenti politici, i senatori e deputati presenti, che si sono presentati tutti come medici, privilegiando la storia del loro percorso professionale alla loro appartenenza a questo o a quel partito.
“Questo nostro incontro di oggi è il primo di una lunga serie – ha affermato il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, aprendo i lavori – Vogliamo chiedere al Governo che verrà di cambiare la Legge 502 del 92, la riforma del Sistema Sanitario che ha conferito eccessivi poteri ai Direttori Generali, privilegiando gli obiettivi di bilancio rispetto a quelli di salute. Vogliamo chiedergli maggiori attenzioni per il disagio dei medici, costretti a lavorare in condizioni non sicure, con turni massacranti, senza potersi fermare per essere sostituiti dalle nuove leve quando sarà il momento. Ma dobbiamo farlo insieme a voi: solo se riusciamo a guardare all’interno della professione senza autoreferenzialità saremo in grado di capire come costruire un Servizio Sanitario Nazionale sostenibile. Oggi, con chiunque io parli, viene fuori questa difficoltà, questa sfiducia, questa mancanza di speranza verso un cambiamento possibile e che sia di per sé un valore aggiunto”.
Cambiamento che è invece stato auspicato dai quattordici tra deputati e senatori intervenuti, che hanno le idee ben chiare su come realizzarlo: portando dentro la politica i valori etici della professione, la propensione all’ascolto attivo, l’inclinazione a cogliere le necessità dei cittadini. Così come è importante essere uniti, al di là e al di sopra di visioni divisive che hanno reso difficile fare fronte comune per resistere alle imposizioni dall’alto.
“Ho sempre la mente rivolta ai pazienti – hanno affermato in una coralità di intenti – . Se trasferiamo questo in politica costruiamo veramente il cambiamento”.
“Per un medico è difficilissimo staccarsi dalla Professione ma bisogna farlo per dare il proprio contributo al paese – ha commentato il Vicepresidente Giovanni Leoni– a tutti voi, a tutti gli operatori del settore chiediamo aiuto per dare soluzione alle situazioni critiche”.
Compito, questo, che alla Fnomceo spetta ora per legge: la Riforma ‘Lorenzin’ degli Ordini delle Professioni sanitarie ha infatti definito gli ordini stessi quali Enti sussidiari dello Stato.
“La sussidiarietà può essere un valore aggiunto per la professione, perché ci mette finalmente nelle condizioni di dare il nostro contributo per modificare le cose” ha fatto presente Salvatore Amato, componente del Comitato Centrale Fnomceo.
“A tutti voi un grandissimo in bocca al lupo – ha concluso il Segretario Fnomceo, Roberto Monaco -. Ho visto in voi gli occhi puliti della professione che si mette a disposizione della politica. Ve lo dico non solo da medico, ma da italiano: voi portate veramente una ventata di nuovo”.
Prossimo appuntamento a giugno, sempre presso la sede Fnomceo, che, come ha dichiarato Anelli “rimane la vostra casa, la casa di tutti i medici”.
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18 aprile 2018
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO