A margine della polemica scatenata da alcuni lanci di agenzia alla vigilia dell’incontro – avvenuto il 21 luglio – tra la FNOMCeO, alcuni Ordini provinciali ed esponenti del Pdl sul tema delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (leggi il comunicato), la Federazione si è trovata nei giorni scorsi al centro di altre notizie prive di fondamento, che hanno necessitato di un chiarimento.
Ma riepiloghiamo la vicenda.
In una “Lettera al Direttore”, pubblicata a pagina 33 de “L’Avvenire”, sempre il 21 luglio, un lettore, qualificatosi come medico di famiglia in pensione, fa una catilinaria contro una presunta “deriva radicale” della Federazione. E, per avvalorare tale tesi, porta tra l’altro come “prova” il cambiamento della compagnia di assicurazione che fornisce ai medici la polizza sanitaria, a favore di Unipol.
La notizia viene ripresa il giorno dopo da “Libero”: nell’articolo a pagina 14, tale testata riporta che la FNOMCeO chiederebbe ai medici “di sottoscrivere polizze assicurative con l’Unipol (storica compagnia legata agli ex DS), polizze aumentate considerevolmente di prezzo”.
È lampante che non è la Federazione degli Ordini – bensì l’ENPAM – a scegliere le compagnie assicurative da proporre agli iscritti. Ed è altrettanto evidente che tale scelta non ha alcuna connotazione politica.
Ecco, pubblicata integralmente in allegato, la pronta richiesta di smentita che Gabriele Peperoni, Segretario Nazionale della FNOMCeO – carica a tutela della buona organizzazione generale dell’Ente – ha inviato ai direttori delle due Testate.
Autore: Redazione FNOMCeO