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‘La Sanità che vorrei’ nei programmi dei partiti

Manca un mese al 13-14 aprile, quando gli italiani andranno di nuovo alle urne per le elezioni politiche. La campagna elettorale è ormai a pieno regime, i leader dei partiti girano in lungo e in largo l’Italia per una sfida politica dagli esiti quanto mai incerti. Se fino a un mese fa c’era la quasi sicurezza di una prevalenza del Partito del Popolo delle Libertà, oggi non è più così: al di là dei sondaggi, la corsa in pullman di Walter Veltroni sta facendo lievitare i consensi attorno al nuovo soggetto politico, il Partito Democratico, al punto che ogni previsione sul risultato finale è davvero impossibile. Le due maggiori forze in campo, i due partiti di Silvio Berlusconi e di Walter Veltroni, si accusano a vicenda di essersi copiati i programmi, specialmente per la parte relativa all’economia. Il punto di fondo comunque è che mai come questa volta sembra che i leader dei partiti siano tutti di corsa, da quando Veltroni, lanciando il PD, ha coniato l’espressione “il PD corre da solo”, per marcare la separazione con l’ala sinistra dello schieramento che aveva sorretto il Governo Prodi. E così corre Veltroni, corre Berlusconi e corrono tutti. Corre Pierferdinando Casini con la sua Unione di Centro, corre Daniela Santanchè con la Destra, la Lega si gioca la sua partita soprattutto al Nord del Paese, la Sinistra Arcobaleno è riuscita a unificare sotto lo stesso simbolo tutto ciò che esiste ‘a sinistra’ del PD. Il confronto tra i leader è a distanza, nei prossimi giorni forse si arriverà a qualche confronto diretto. Il quadro politico, pur se in via di semplificazione, è comunque frammentato e districarsi tra i programmi elettorali è impresa ardua, non tanto per leggerli, quanto per estrarre proposte concrete. Proviamo a farlo per la parte riguardante la Sanità, che è trattata nei programmi con maggiore o minore estensione e con diversa impostazione, discorsiva quella del PD, per punti quella delle altre formazioni politiche (o.n.).


Partito Democratico (PD)
E’ un programma articolato negli ormai famosi 12 punti, all’interno dei quali la parte relativa alla sanità abbraccia i diversi temi di confronto-scontro, comprendendo le cose fatte dal Governo uscente e le cose avviate da portare a compimento. “La Sanità italiana è al secondo posto nella graduatoria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: ciò è il frutto dell’impianto universalistico del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che garantisce ai cittadini standard generalizzati di assistenza e presenta centri di eccellenza di livello internazionale. Il SSN è dunque un patrimonio che va valorizzato e rafforzato, correggendo gli squilibri territoriali che limitano il diritto alla salute in alcune Regioni del Paese, specie nel Mezzogiorno, nonché le rigidità organizzative e le lentezze burocratiche che provocano file di attesa e disagi ai cittadini. 1. Modificare – rendendole più trasparenti – le relazioni contrattuali tra Regione ed Aziende ospedaliere, combinando le soluzioni positivamente adottate in alcune Regioni – finanziamento ex ante di un’offerta equilibrata di servizi sul territorio – e quelle fondate sullo sviluppo di un certo grado di concorrenza tra le strutture, tramite la capacità di attirare pazienti. Questo metodo segnalerebbe alla Regione le strutture migliori e quelle con performances peggiori e aiuterebbe a sciogliere il nodo del corretto rapporto tra management ospedaliero e direzione politica.
2. Il Governo del PD si impegna a ridurre le liste di attesa, che creano intollerabili differenze tra i cittadini.
3. Il caso delle nomine clientelari e partitiche nella Sanità è quello sotto il mirino dei media, anche se non è certamente l’unico. Per questo il PD sosterrà il ddl predisposto dal Governo Prodi sulla “Qualità e sicurezza del SSN”. 4. Gli italiani spendono di tasca propria almeno 25-30 miliardi di euro per servizi e prestazioni sanitarie che acquistano sul mercato, specie in aree come l’odontoiatria. È quindi necessario operare per lo sviluppo di un pilastro realizzato su basi complementari, anche attraverso un patto con Sindacati e Imprese per favorirne l’inserimento nella libera contrattazione. In particolare, è opportuna la creazione di un Fondo odontoiatrico promosso dal pubblico e contribuito volontariamente dai cittadini. 5. È indispensabile una forte iniezione d’innovazione nel sistema. Ad esempio, con la telemedicina. È necessario, per le persone affette da “malattie rare”, accrescere l’impegno per la ricerca e per iniziative specifiche. Il programma del PD focalizza poi così la posizione in tema di aborto “Attuare la 194, in tutte le sue parti”.


Popolo delle Libertà (PdL)
Il Partito di Berlusconi comprende la Sanità in un progetto più ampio di ‘servizi ai cittadini’ e si richiama all’esperienza dei cinque anni di governo del centrodestra dal 2001 al 2006, indicando come punti prioritari per la Sanità i seguenti:



  • completamento del piano del Governo Berlusconi per l’eliminazione delle liste d’attesa
  • incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere e della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo con le Regioni
  • trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie, con graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione professionale
  • riforma della Legge 180 del 1978 in particolare per ciò che concerne il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici
  • attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze. Il programma presentato a Roma il 29 febbraio contestualizza ‘i servizi ai cittadini’ nel più ampio scenario delineato dalle sette missioni per lo sviluppo del Paese, così riassunte: rilanciare lo sviluppo; sostenere la famiglia; più sicurezza, più giustizia; i servizi ai cittadini; il Sud; il federalismo; un piano straordinario di finanza pubblica.


C’è da aggiungere che, nel campo del centrodestra, la Lega, alleata di Berlusconi, non ha nel suo programma un punto specifico riguardante la Sanità, ma che, avendo come punto forte e centrale del suo programma il Federalismo, è naturale che anche la Sanità rientri in una visione delle attribuzioni delle funzioni tra Stato e Regioni nell’ottica federalista.


Sinistra Arcobaleno (SA)
Nel programma in 14 punti della Sinistra Arcobaleno il diritto alla salute e le politiche sociali sono individuati come indici di civiltà. Sinteticamente, il programma delinea così le scelte strategiche per le politiche sociali e per la Sanità: “L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini”.

Italia dei Valori (IdV)
Il Partito di Antonio Di Pietro, che ha come sua mission un programma in “11 punti per cambiare l’Italia” e che fa della difesa della legalità uno dei cardini della propria azione politica, indica per quanto attiene alla Sanità alcuni punti molto sintetici, che, però, se perseguiti, potrebbero cambiare radicalmente gli attuali assetti gestionali del sistema sanitario. Eccoli:



  • “Nomine e incarichi nelle Asl e negli ospedali secondo criteri di competenza e professionalità valutati da organi indipendenti.
  • Realizzazione di strutture mediche di eccellenza su tutto il territorio nazionale.
  • Maggiori finanziamenti alla ricerca medica”.

Si aggiunge a questo, una notazione riferita all’ambiente: “Per la salute dei cittadini è l’iniziativa che Italia dei Valori porterà nelle maggiori città italiane colpite pesantemente da questo problema.
L’obiettivo di questa iniziativa itinerante è informare e sensibilizzare cittadini, amministrazioni pubbliche e organi preposti alla tutela della salute sul tema dell’inquinamento, sulle cause, sugli effetti e sulle possibili soluzioni applicabili alle singole realtà locali.
L’inquinamento è un pericolo che minaccia la nostra salute e che può essere combattuto con azioni concrete”.


La Destra
La nuova formazione che candida a Premier Daniela Santanché e Francesco Storace a Sindaco di Roma ha elaborato un programma che, per quanto attiene alla Sanità, punta sul ‘potenziamento del sistema pubblico, intervenendo per rimuovere tutte le incrostazioni burocratiche, controllando fortemente le spese inutili e rimuovendo i deficit di sistema, ma sempre tenendo al centro della nostra visione il cittadino-paziente, garantendo in particolare ai non abbienti la possibilità di scegliere dove e come farsi curare. In questo senso, la Destra si batterà sempre perché chi non è nelle condizioni economiche per farlo privatamente possa comunque essere curato e assistito secondo criteri qualitativi e di eccellenza”. La Destra sostiene anche l’associazionismo senza fini di lucro, sulla base del principio della meritocrazia.


UNIONE DI CENTRO (UDC)
Il raggruppamento che candida a Premier Pierferdinando Casini fonda in suo programma su cinque impegni concreti: centralità della famiglia; il merito sopra tutto; difesa della vita; più sicurezza; indipendenza energetica. In questo contesto, la parte relativa alla Sanità è così riassunta:



  • Riaffermazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con le sue
    caratteristiche originarie di universalità e solidarietà.
  • Centralità del cittadino – paziente che deve essere posto concretamente nelle condizioni di scegliere liberamente il proprio medico e il luogo di cura.
  • Valorizzazione del carattere misto degli erogatori delle prestazioni  del SSN, sia di diritto pubblico che di diritto privato, basato su un rapporto di emulazione delle esperienze di eccellenza e di vera competizione sul piano dell’efficienza e della qualità.
  • Effettiva terzietà del ruolo delle ASL, in modo da premiare i servizi migliori in termini di costi economici e di benefici per la collettività. Le attuali ASL, allo stesso tempo programmatori, erogatori, controllori, controllati e pagatori, a danno della qualità e dell’efficienza, non garantiscono una competizione corretta.
  • Programmazione, che oggi non viene esercitata, con due semplici e raggiungibili obiettivi:
    a) una rete ospedaliera efficiente che ottimizzi le risorse economiche ed umane presenti sia nel pubblico che nel privato, eliminando le strutture superflue;
    b) il contenimento della spesa mediante una accorta politica delle tariffe.
  • Previsione, per il Medico di Famiglia di un attività ambulatoriale e domiciliare programmata; integrazione della Guardia Medica, attiva in maniera continua con il servizio 118; revisione della struttura del compenso del Medico di Famiglia per aumentarne l’indipendenza decisionale.
  • Tener fuori la politica dalle scelte di carriera dei medici: previsione di un concorso nazionale per i Direttori Generali, con graduatoria unica cui attingere per le nomine regionali.

Autore: Redazione FNOMCeO

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