La “sanità elettronica” in Europa

Report n. 32/08


SANITA’ ELETTRONICA IN EUROPA


La Commissione Europea ha proceduto ad un sondaggio paneuropeo sui servizi elettronici di assistenza sanitaria (E-HEALTH) dal quale risulta che l’87% dei medici europei (medici generici) usa il computer ed il 48% dispone di una connessione a banda larga e il 69% dispone di  un collegamento internet.

L’indagine che ha interessato circa 7 mila medici, ha rilevato che la maggior parte degli intervistati possiede una infrastruttura di base per tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). L’80% degli intervistati ha dichiarato di usare il computer per archiviare i dati amministrativi dei pazienti; il 92% di questo gruppo archivia inoltre elettronicamente i dati medici sulle diagnosi e i farmaci, e l’81% conserva anche i risultati di laboratorio.

Altri tipi di dati archiviati sono i sintomi dei pazienti o i motivi della visita (79%), la anamnesi dei malati, gli esami prescritti e i loro risultati (77%), i risultati delle misurazioni dei segni vitali (76%), e le lastre radiologiche (35%).

Dal sondaggio risulta inoltre che i medici europei scambiano elettronicamente dati con i laboratori (40%) e in minor misura con altri centri sanitari (10%).

La Danimarca è risultato il Paese europeo con la più alta penetrazione di internet ad alta velocità; qui il 60% dei medici scambia comunicazioni elettroniche con i pazienti (mentre la media della UE è di appena il 4%).
Il 43% dei medici finlandesi dispone di un collegamento ad alta velocità in rapporto al 5% dei colleghi rumeni. Similmente l’accesso ad internet negli ambulatori medici in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia è inferiore al 50% in rapporto e in confronto a Estonia, Finlandia, Danimarca e Svezia, dove l’uso della rete ha raggiunto livelli di saturazione.

Il sondaggio evidenzia anche le aree che si prestano ad ulteriori progressi, come le ricette elettroniche, che sono utilizzate solo dal 6% dei medici generici UE e sono in uso solo in tre stati membri: Danimarca (97%), Paesi Bassi (71%) e Svezia (81%).

La telesorveglianza che consente ai medici di seguire a distanza il decorso di una malattia o di tenere sotto sorveglianza pazienti cronici, è praticata soltanto in Svezia (dove il 9% dei medici presta tale servizio ), nei Paesi Bassi e in Irlanda (3%).

La maggioranza dei medici europei riconosce che le TIC contribuiscono a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria; i medici che non utilizzano le TIC indicano come principali ostacoli, la mancanza di formazione e di supporto tecnico.

Tutti indistintamente auspicano che venga dato maggiore rilievo alle TIC nello studio della medicina. Viviane Reding Commissaria europea per l’informazione e i media in merito al sondaggio ha dichiarato: “questa diagnosi evidenzia che è giunto il momento di promuovere un più ampio uso di tali servizi elettronici che possono recare benefici straordinari a tutti i pazienti, in ogni parte d’Europa”.

Nel corso di quest’anno la Commissione europea intende formulare raccomandazioni sull’interoperabilità  transfrontaliera dei sistemi di cartella clinica elettronica e darà avvio, insieme a vari Paesi, ad un progetto di servizi sanitari elettronici transfrontalieri per i pazienti che viaggiano all’interno della UE.

In allegato si possono consultare due tabelle comparative sull’uso del computer in Europa da parte dei medici di famiglia e l’uso della banda larga. 


P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO


Roma  29/05/2008

Autore: Redazione FNOMCeO

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