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Quando la sanità fa notizia. Eleonora Bottaro, prosciolti i genitori: Giovanni Leoni a Radio 24

 

Non vige nell’ordinamento una regola che imponga ai genitori di educare i figli secondo i principi culturali dominanti”: con questa motivazione il Gup Mariella Fino del Tribunale di Padova ha prosciolto Lino Bottaro e Rita Benini dall’accusa di omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento per la morte della figlia, Eleonora Bottaro, che, convinta anche dai genitori, aveva rifiutato le cure per una forma di leucemia per seguire le teorie di  Ryke Geerd Hamer.

Simone Spetia, di Radio 24, ha voluto ieri, 27 febbraio, commentare questa sentenza nella sua trasmissione “Effetto Giorno”, che va in onda dal lunedì al venerdì alle 13. E ha voluto farlo insieme a Giovanni Leoni, Vicepresidente Fnomceo.

“Sono umanamente vicino alla famiglia, che ha pagato un prezzo già troppo alto per questa situazione – ha esordito Leoni -. D’altra parte, c’è la necessità di avere una corretta in formazione scientifica, perché in questo caso la terapia scelta in buona fede per la figlia in un momento delicatissimo – quello del passaggio dalla minore alla maggiore età – ha determinato un decesso che poteva essere evitato”.

“Dal punto di vista della sentenza – ha affermato Leoni – vale il principio dell’autodeterminazione dell’individuo e su questo dobbiamo essere d’accordo, non c’è nulla da eccepire. Si tratta di un caso estremo, anche perché era una malattia curabile con le attuali tecniche di oncoematologia”.

“Non è reato non credere nella scienza” titolano i giornali.  Ma è reato non far curare un figlio?

“È una problematica che dovremo analizzare, sulla base di questa sentenza, a livello di Federazione, di Ordine dei Medici e di Magistratura – ha risposto Leoni -. È chiaro che, quando ci sono delle realtà scientifiche condivise, il rapporto medico-paziente è il veicolo principale delle terapie. Normalemnte, nella stragrande maggioranza dei casi, tutti i giorni, questo ha un flusso normale e costante e si basa sul rapporto di fiducia tra il medico e il paziente. Se questo rapporto di fiducia non c’è – ma sono casi eccezionali, possono capitare anche queste cose. Ma, per fortuna, non è la norma”.

Di seguito potete riascoltare l’intervista, dal minuto 25.15.

 

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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