L’esperienza dei bandi Aifa, interrotta dopo poco tempo dal suo avvio, è infatti ripresa infatti nel 2012 con bando, che però ad oggi risulta ancora inevaso. Da allora un centinaio di ricercatori clinici ammessi alla valutazione finale attendono di sapere se il loro progetto risponda ai requisiti richiesti dall’Aifa e se conseguentemente sia idoneo a ricevere il relativo finanziamento. A ciò si deve aggiungere il fatto che,essendo la medicina in rapida evoluzione, le ipotesi alla base degli studiallora presentati e le metodologie adottate per verificare tali ipotesi potrebbero non essere più attuali.
Nell’interrogazione del 21 gennaio scorso, ai Ministri interpellati è stato anche domandato se non ritengano di intraprenderele opportune iniziative al fine di ripristinare la cadenza annuale dellapromulgazione del “Bando Aifa”, evitando che risorse pubbliche rimanganoinutilizzate per anni, a maggior ragione quando riguardano la ricerca e in particolare quella indipendente.
L’ultimo quesito rivolto hariguardato l’ammontare delle risorse annualmente versate all’Aifa dalle aziende farmaceutiche e quante risorse, e in base a quali criteri, siano destinate ogni anno alla ricerca indipendente e quale sia l’ammontare delle risorse non utilizzate nel corso degli ultimi anni. (vedi)