Non si può dire che Elio Guzzanti, 89 anni, abbia il tempo per annoiarsi. Già alle prese con il Piano sanitario della Sicilia, già impegnato come direttore scientifico dell’Irccs Oasi di Troina (Enna), all’improvviso si è ritrovato ‘tra capo e collo’, come direbbe lui in romanesco, un altro, pesante incarico. Nelle stesse ore di mercoledì 28 ottobre in cui si celebrava lo scioglimento del Consiglio Regionale del Lazio a seguito delle dimissioni di Marrazzo da Presidente (nonché da commissario ad acta per la Sanità laziale), il Governo provvedeva alla nomina di Guzzanti a commissario per la sanità. Il senso profondo della scelta veniva così spiegato quel giorno dal Ministro del Welfare Maurizio Sacconi: “Abbiamo nominato il professor Elio Guzzanti nuovo commissario per la sanità del Lazio”. Il Ministro ha evidenziato che si tratta di una “figura di straordinario prestigio” e di una “soluzione condivisa, frutto di colloqui anche con il presidente della Conferenza delle Regioni e la stessa Regione Lazio. Mi sembra – ha aggiunto Sacconi – la soluzione migliore per traghettare la sanità laziale verso la prossima legislatura. Potranno essere compiute scelte più consistenti e nell’immediato potranno essere prese decisioni per sbloccare finanziamenti per la sanità regionale”. C’è in tal senso l’obiettivo di sbloccare 4 miliardi di euro dallo Stato alla Regione Lazio, 4 miliardi che potranno arrivare solo a patto di razionalizzare la sanità laziale, come previsto dal piano di rientro dal deficit.
Detto e fatto. Appresa con una certa incredulità la notizia della nomina, il professor Guzzanti si è detto: “Mi rimbocco le idee e parto”. Il prof. abita a Roma e quel suo partire non è soltanto verso la sede della Giunta regionale, dove è già al lavoro da lunedì scorso. Si trova a dover partire anche per Troina, in provincia di Enna, dove è direttore scientifico dell’Oasi, un Irccs per la cura del ritardo mentale e l’involuzione cerebrale senile. Una struttura di eccellenza nel profondo Sud, che collabora con l’OMS. Anche nel Lazio, Guzzanti di lavoro da fare ne avrà tanto, ma la priorità è il varo del Piano sanitario regionale, rimasto in stand by a seguito dello scioglimento del Consiglio Regionale del Lazio. Il Piano aveva avuto un suo percorso proprio negli ultimi mesi. Proposto dall’ex commissario, era stato esaminato dalla commissione Sanità presieduta da Luigi Canali. Il passaggio in Aula, il 15 ottobre, avvenne con l’assenza dei consiglieri di opposizione. Con la Sanità commissariata, il Piano è e resta una competenza del commissario, non del Consiglio. In condizioni normali, invece, doveva essere il Consiglio ad approvarlo.
Guzzanti è un supertecnico. Sono legate a lui le principali scelte che hanno cambiato in positivo la Sanità italiana, a partire dalla riforma sanitaria del ’78. A metà degli anni ’80, è stato Presidente della Commissione nazionale contro l’Aids, proprio nei primi anni in cui si affacciava nel nostro Paese la ‘nuova malattia’. Per lunghi anni ha fatto parte del Consiglio Superiore di Sanità, ma per oltre un anno, dal 17 gennaio 1995 al 16 maggio 1996, è stato Ministro della Sanità nel Governo di Lamberto Dini, anche ricordato come il ‘Governo dei tecnici’. Fu proprio in quella fase che Guzzanti diventò il padre dei DRG (Diagnosis related group), introdotti proprio da lui in Italia, mutuandoli dagli Stati Uniti. Una trasformazione profonda nel Servizio sanitario nazionale, che così passava dal pagamento cosiddetto ‘a piè di lista’ al pagamento a prestazione, sia per le strutture pubbliche, sia per quelle private. Ma già allora, proprio nel momento di introdurre i DRG, Guzzanti avvisava i manager e i direttori sanitari degli ospedali di controllare l’applicazione del nuovo sistema per evitare che alcune strutture facessero dumping con i malati: “Ve li immaginate – diceva allora- questi malati dimessi il venerdì pomeriggio e di nuovo accettati il lunedì?”. Dal 9 maggio 1996 al 29 maggio 2001 è stato senatore della Repubblica. Notevole la sua iniziativa legislativa sia da Ministro, sia da senatore.
Con queste sue supercompetenze e un’esperienza straordinaria, il ‘grande vecchio’ della Sanità italiana arriva a occuparsi della Sanità del Lazio: affronterà i problemi con il suo proverbiale pragmatismo. Guzzanti ha spiegato che un approfondimento e un confronto con le comunità locali saranno necessari per elaborare la ristrutturazione della rete ospedaliera. Guzzanti pensa di potercela fare e a pensarla così sono molti consiglieri regionali del Lazio, di maggioranza e di opposizione. Come dire, la sua nomina ha ricevuto un’accoglienza positiva e unanime. Tanto per non perdere il ritmo, Guzzanti continua a essere professore a contratto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma.
Autore: Redazione FNOMCeO