“La Legge sulla Concorrenza, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 14 agosto, presenta gravi elementi di incostituzionalità, che però non possono essere contestati direttamente dalla Fnomceo: pertanto, proponiamo di conferire a eminenti giuristi un incarico per indicarci le corrette ed efficaci procedure da seguire”.
Ad affermarlo, di fronte al Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) riunito in queste ore a Roma, è stato poco fa il presidente della Commissione Albo Odontoiatri Giuseppe Renzo, in quanto “rappresentante della Professione e dei Professionisti”. Lo ha fatto dopo aver motivato, nero su bianco, le sue convinzioni in una lettera inviata ieri al presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, e a tutti i componenti del Comitato Centrale, che all’unanimità hanno raccolto l’appello.
Quattro le principali criticità riscontrate, che – si legge nella lettera – “si traducono in una manifesta violazione dei principi costituzionali contenuti negli articoli 3, 32 e 117, sotto i profili dell’uguaglianza e della tutela della salute”: la mancanza di un limite, nelle società di capitale introdotte dalla normativa, all’apporto del capitale stesso rispetto a quello dei professionisti; l’assenza del controllo ordinistico sulla loro attività; la prevalenza dell’interesse economico a discapito dell’appropriatezza delle cure; la rivoluzione del sistema normativo per l’esercizio delle professioni intellettuali, che prevedeva sinora l’iter laurea-abilitazione – iscrizione all’albo e la responsabilità penale per chi esercitasse in carenza di questi requisiti.
“Dobbiamo vedere – ha detto Renzo – se le nostre sono ancora professioni protette in quanto poste a garanzia del diritto costituzionale della tutela della Salute o se ne siamo usciti a nostra insaputa, coperti dal silenzio assordante dei Ministeri vigilanti”.
“Questo percorso – ha concluso – ha messo in atto non solo una struttura di prestazioni e servizi ma una vera e propria rete di assistenza posando solo sulla forza economica: cosa succederà quando le ragioni del profitto si scontreranno con il bene del paziente? Il capitale guarda, come è sua natura, a massimizzare l’utile, noi guardiamo, come è nostra vocazione prima ancora che compito, alla tutela della salute e alla relazione di cura”.
“Anche la professione medica non è al riparo da questa deriva – ha aggiunto il Vicepresidente della Fnomceo, Maurizio Scassola. – L’onda gigante del capitale sta in molte Regioni spazzando via poliambulatori, studi privati, laboratori. Dobbiamo alzare la testa e allearci con i cittadini”.
“Sono stati i cittadini stessi, le associazioni di consumatori e di pazienti, a capire e supportare la nostra battaglia – ha concordato Renzo -. Il pericolo è avvertito anche da quella che doveva essere la nostra controparte, e che non si sente tutelata, ma bensì minacciata, da questa legge”.
Autore: Redazione FNOMCeO