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Legge di Stabilità approvata anche al Senato. Per il SSN 111 miliardi nel 2016. Sbloccate seimila assunzioni

Nella tarda notte tra sabato e domenica, la Camera dei Deputati ha approvato la legge di stabilità 2016, un testo composto da qualcosa come mille commi. Favorevoli 297 deputati, contrari 93, 4 astenuti. Non è stato necessario ricorrere al voto di fiducia.

Lunedì 21, la mattina presto, la legge di stabilità è andata all’esame della commissione Bilancio del Senato, per approdare nell’Aula di Palazzo Madama nella giornata di martedì, dove nella stessa serata, è stata approvata, senza modifiche, con il voto di fiducia: 162 voti a favore, 125 contrari. D’altra parte, il testo licenziato dalla Camera contiene tutte le voci ampiamente anticipate nei giorni scorsi: dall’eliminazione della TASI sulla prima casa al contante elevato a tremila euro, dal pacchetto sicurezza al canone RAI in bolletta elettrica, dalla card di 500 euro per i diciottenni agli investimenti per le periferie delle città.

Ma qui ci interessa trattare il pacchetto Sanità: come avevamo già anticipato, si conferma il finanziamento del SSN per la cifra di 111 miliardi di euro 2016, uno in più rispetto al 2015 e quasi tre in meno rispetto ai 113 miliardi e 97 milioni, preventivati nella precedente legge di stabilità. Questo fatto aveva già determinato insoddisfazione non solo in seno alla Conferenza delle Regioni, ma anche tra i professionisti della salute, nonché tra i medici, che, per questo ma non solo per questo, hanno tenuto prima gli Stati generali della professione il 21 ottobre a Roma, quindi la manifestazione del 28 novembre in piazza SS. Apostoli, sempre a Roma, e infine, a livello nazionale, lo sciopero del 16 dicembre.

Si sa che la legge di stabilità contiene un giro di vite sugli ospedali con i conti in rosso che dovranno rientrare dal disavanzo entro tre anni. La revisione dei LEA non potrà superare la quota di 800 milioni in tre anni. L’acquisto di beni e servizi è sottratto al livello locale e demandato interamente ed esclusivamente alla Consip, la centrale unica di acquisto e alle diramazioni regionali. Queste norme sono tutte ispirate dall’intento di compiere la spending review
anche nella sanità, anche se i dati della spending review riguardanti l’intera Pubblica amministrazione non sono confortanti: soltanto 5 miliardi, di cui 3 miliardi a carico dei Ministeri, quindi ben lontani dagli 8 miliardi annunciati.

In aderenza alle indicazioni provenienti dall’Europa, la legge di stabilità intende tamponare l’emergenza orari di lavoro e turni di riposo di medici e infermieri: si sbloccano così seimila posti di lavoro tra nuove assunzioni e stabilizzazioni di medici e infermieri. E questa è comunque una buona notizia.

Sanità a parte, tra le altre misure ci sono il credito di imposta con tetti agli investimenti per il Sud, la conferma della decontribuzione (anche se in misura ridotta) per le imprese che assumono, il fondo di solidarietà per i risparmiatori danneggiati dalla vicenda delle quattro banche (Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara).

La legge di stabilità nel suo complesso è una manovra da 35,4 miliardi. Nel prossimo anno si prevede una riduzione del debito pubblico da 132,8% a 131,4% in rapporto al PIL che viene dato in crescita dell’1,6 per cento. È previsto un peggioramento del deficit di 14,6 miliardi nel 2016, di 19,2 nel 2017 e di 16,2 nel 2018. Questo in conseguenza del fatto che, nei tre anni citati, sono stati preventivati reperimenti di 14,1 miliardi, 13,1 e 14, a fronte di impegni rispettivamente di 28,7 miliardi, 32,2 miliardi e 30,2 miliardi. L’indebitamento netto nel 2016 sarà del 2,4% del PIL, contro il 2,2% previsto. Ciò a seguito del finanziamento immediato di 3,1 miliardi per la sicurezza e la cultura per i diciottenni.

Questo è l’ultimo anno in cui si farà la legge di stabilità (ex legge finanziaria) come la conosciamo. Il prossimo anno, la legge di stabilità sarà unificata con la legge di Bilancio: nella prima parte conterrà le variazioni di entrata e di spesa, nella seconda parte ci saranno le previsioni di entrata e di spesa e le tabelle.


Roma, 22 dicembre 2015, ore 19,30

Autore: Redazione FNOMCeO

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