Lettera aperta del presidente del Sis 118 Mario Balzanelli, che lancia l’allarme sul funzionamento del sistema di soccorso e chiede un potenziamento dell’organico medico ed infermieristico che, con l’appoggio dei soccorritori laici, deve garantire la sicurezza per i pazienti.
“È necessario – scrive Balzanelli – che il legislatore si adoperi per raggiungere l’obiettivo attraverso una nuova e qualitativa riforma del Sistema 118 nazionale che vada nella direzione di un suo adeguamento rispetto a tutti gli indirizzi ampiamente ed innaturalmente demolitivi ed economicamente svantaggiosi varati dalle gestioni politiche precedenti”. Non solo, Balzanelli sollecita il legislatore affinchè “vengano riconosciute tassativamente le caratteristiche del Set-118 e il ruolo squisitamente sanitario che gli compete”.
Balzanelli spiega che gli interventi del 118 in situazioni di alta gravità richiedono più degli altri la presenza di personale sanitario medico ed infermieristico sui mezzi di soccorso, che sia in grado di effettuare diagnosi e terapia di emergenza potenzialmente salvavita. E interviene sulle polemiche dei giorni scorsi sui tempi di arrivo delle ambulanze: “I tempi sono più lunghi quando la viabilità ha maggiore complessità. È necessario disporre di un numero di mezzi di soccorso avanzato in numero percentualmente maggiore rispetto ad altre”. “È evidente – continua – che nei casi di arresto cardiaco, infarto, ictus, traumi, insufficienza respiratoria da edema polmonare, broncospasmo, pneumotorace è irrinunciabile effettuare un intervento di soccorso al massimo entro 15 minuti, altrimenti non vi è alcuna possibilità di salvare le persone”.
Il presidente del Sis 118 sottolinea che le province con maggiore disponibilità di equipaggi di soccorso sanitario, con medico ed infermiere a bordo, possono più facilmente risolvere a domicilio le urgenze minori evitando che i pazienti affollino i Pronto Soccorso, con percentuali di filtro significative e risparmio della spesa. Dati regionali alla mano: nei rispettivi territori vengono visitati, trattati e lasciati a casa fino al 30-50% di tutti i pazienti per i quali è stato richiesto l’intervento di soccorso del Set.
Balzanelli infine punta il dito contro l’introduzione del 112: “Affermare che non allunghi i tempi di soccorso è una vera e propria eresia. È facile per tutti comprendere che un doppio passaggio di telefonate non può che ritardare i tempi dell’attivazione del soccorso”.
Autore: Redazione