L’evento diossina 40 anni dopo

Si è tenuto il 14 maggio 2016, presso l’Auditorium del Centro Pastorale Ambrosiano di Seveso, il convegno “L’EVENTO DIOSSINA 40 ANNI DOPO: quali insegnamenti” alla presenza di circa 150 medici del territorio interessati ad approfondire quello che ha rappresentato il disastro dell’ICMESA di Seveso e gli studi che sono stati effettuati da allora. Ricerche rese possibili anche grazie allo spirito visionario dei medici operanti in quel periodo che, fin dal primo momento, conservarono i campioni di sangue raccolti: una condizione particolare e unica al mondo che ha permesso in seguito di studiare la relazione fra l’esposizione alla diossina e i suoi possibili effetti. Nel corso del convegno è stato ricordato più volte come, a seguito di questo tragico evento, sia risultato essenziale il senso civico della popolazione, dei medici e delle Istituzioni che, insieme, riuscirono a far fronte alla situazione nella quale versava non solo Seveso, ma anche i territori circostanti.

Dopo i saluti introduttivi di Carlo Maria Teruzzi, Presidente OMCeO di Monza e Brianza, hanno preso parola Guido Marinoni, Consigliere Nazionale FNOMCeO; Paolo Butti, Sindaco di Seveso e Matteo Fumagalli, Presidente Fondazione Lombardia per l’Ambiente. Ad aprire gli interventi scientifici è stato il Prof. Paolo Mocarelli, già Direttore del Servizio Universitario Medicina di Laboratorio – H. Desio con l’intervento “Impatto dell’Evento e scelte effettuate”, seguito dal Prof. Pietro Alberto Bertazzi, Clinica del Lavoro – Università degli Studi di Milano che ha presentato una relazione dal titolo: “Studi epidemiologici di mortalità e di incidenza tumori”. Tra gli ospiti della mattinata, anche Sua Eminenza Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo Emerito della Diocesi di Milano e testimone partecipe all’epoca dei fatti. La sessione mattutina si è conclusa con l’intervento “Effetti della diossina sull’uomo” a cura di Paolo Mocarelli e Paolo Brambilla, Docente di Biochimica Clinica Università Milano Bicocca e Direttore del Servizio Universitario Medicina di Laboratorio – H. Desio e con l’intervento “Art.5 Codice di Deontologia Medica Valutazione impatto sanitario (V.I.S.) – Esperienze attuali e prospettive future” a cura di Raimondo Ibba – Presidente OMCeO Cagliari e Referente Comitato Centrale FNOMCeO per Ambiente, Salute e Sviluppo Economico.

“I medici hanno la responsabilità nell’affrontare le questioni di salute, sempre più spesso correlate all’ambiente, non solo sul singolo paziente ma sull’intera comunità – ha dichiarato Carlo Maria Teruzzi, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Monza e Brianza – Questo convegno è un’occasione importante anche per capire quale eredità, quell’’evento diossina‘, ha lasciato ad una generazione che dovrà dimostrare una particolare sensibilità per le questioni ambientali”.

Il convegno è proseguito nel pomeriggio con la sessione titolata "Cosa è cambiato da allora nel rapporto tra ambiente e salute", che è stata aperta con l’intervento “Le patologie croniche nella popolazione: dati dell’Agenzia Tutela della Salute delle Brianza” a cura di Luca Cavalieri D’Oro, Servizio di Epidemiologia ATS della Brianza; seguito da Roberto Romizi, Presidente Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia che ha tenuto un intervento dal titolo “Medici Sentinella sulle malattie di origine ambientale”; Ian Marc Bonapace, Docente di Patologia Generale e Oncologica Molecolare – Università dell’Insubria con l’intervento titolato  “Il ruolo dell’epigenoma negli effetti a lungo termine delle esposizioni ambientali”. La sessione si è conclusa con l’intervento “Direttiva Seveso 3: evoluzione delle norme europee e nazionali per la prevenzione negli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante” a cura di Luca Zucchelli, Regione Lombardia, D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile.

Autore: Redazione FNOMCeO

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