L’intervento di Anelli all’incontro con gli Ordini sardi

Cagliari. Cominciamo dai giovani. potrebbe essere questo lo slogan della giornata che si è svolta a Cagliari venerdì 5 ottobre, dedicata all’incontro dell’Esecutivo della Fnomceo con i Consigli direttivi degli Omceo sardi. Si è infatti deciso di organizzare proprio a Cagliari, nell’ambito degli incontri degli Stati Generali, una grande convention con i giovani medici e odontoiatri.

Il Presidente Anelli nel suo intervento si è concentrato in particolare su due tematiche: sul ruolo del medico e, ovviamente, sulla violenza nei confronti degli operatori sanitari.

Il rapporto tra il medico e il paziente è totalmente cambiato, ha affermato in apertura, poiché negli ultimi anni i diritti dei cittadini sono aumentati e con essi è aumentata la voglia di decidere della propria salute. Questa acquisizione di diritti – ha ricordato – diventerà sempre più importante, si creeranno quindi presupposti diversi che porteranno a diverse dinamiche, e i medici dovranno conquistarsi l’autorevolezza, non più in virtù degli studi accademici ma grazie alla relazione con il paziente.

“Noi medici dobbiamo tornare a rivendicare il nostro ruolo di professione liberale” ha affermato Anelli. “Fa parte dei nostri compiti garantire ai cittadini il diritto alla salute, diritto garantito dalla Costituzione. Non siamo medici dello Stato o della Asl ma medici del cittadino. Se fossimo visti come quello che realmente siamo, i difensori di un diritto sancito dalla Costituzione, il ruolo del medico verrebbe fortemente rivalutato. Questo però significa anche che non è possibile passare sopra ai corpi intermedi e lasciare i medici fuori dai momenti decisionali. A questo servono gli Stati generali, a impostare da capo la discussione, ma noi vogliamo discutere con tutti: per questo inviterò i presidenti, anche della Sardegna, a convocare i consigli provinciali, le assemblee, e organizzare corsi e manifestazioni per dibattere sul ruolo del medico con i filosofi, gli economisti, gli antropologi, gli eticisti, con chiunque voglia darci un contributo, perché la professione ha tante sfaccettature e ha un’espressione complessa del suo sapere che si interfaccia con numerose espressioni della nostra società. Quindi vogliamo sapere cosa ne pensano i cittadini, ma anche gli economisti e gli esperti di diritto, perché questo significa aiutarci a trovare la giusta collocazione all’interno della società, che rappresenterà una linea guida per il futuro su come interpretare il ruolo del medico alla luce dell’evoluzione più recente.”

Anelli nel suo intervento ha affrontato anche il tema della violenza, ricordando le campagne di comunicazione e gli interventi sui media. Al momento in Parlamento ci sono quattro disegni di Legge che interessano i medici, ad esempio quella che prevede l’istituzione di posti di polizia in presidi di pronto soccorso di particolare affluenza, ma sarebbe importante valutare anche la procedibilità d’ufficio che mette in moto un percorso sanzionatorio anche senza la denuncia, che molti non vogliono presentare per paura di ritorsioni o di problemi di ordine deontologico. “Un altro sistema per moderare la violenza è migliorare i sistemi di accoglienza” ha detto Anelli. “Se le persone non riescono a essere aiutate se la prendono con quelli con cui si interfacciano direttamente, ma non sono i medici che organizzano il sistema e decidono quali prestazioni possono essere erogate. Ovviamente questo è collegato anche alla carenza di medici, siamo in pochissimi e bisognerebbe preparare molti più medici per soddisfare le esigenze dei cittadini.”

Dell’intervento è disponibile da scaricare l’audio integrale.

Autore: Redazione

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