È disponibile il testo integrale dell’intervento di Ivan Cavicchi al Consiglio Nazionale dello scorso 16 maggio, all’apertura dei lavori per gli Stati Generali della professione medica di FNOMCeO, di cui riportiamo di seguito l’incipit.
Il problema della crisi del medico, della crisi della professione, non si risolve semplicemente con qualche aggiustamento. Si risolve entrando nel vivo delle grandi contraddizioni.
Io non farò un’analisi, come si dice, organica, onnicomprensiva, perché questa è fatta nelle cento tesi, ma soprattutto perché questa è la prima macro-area, cioè la prima questione che affronteremo. Ne affronteremo poi delle altre, molte questioni saranno approfondite successivamente.
Ho pensato semplicemente di introdurre dei concetti operativi, quelli che io ritengo i più importanti, pensandoli rispetto ai gruppi di lavoro. I gruppi di lavoro sono cinque e a me interessa proporre loro dei suggerimenti, degli input sui quali ragionare.
La prima cosa che mi viene in mente è proprio la distinzione tra ciò che è straordinario e ciò che è ordinario. Per esempio abbiamo aumentato i contratti di formazione, lo citava prima il Presidente, ed è una cosa positiva, ma, secondo la logica che sto usando, è una cosa che rientra nell’ordinario, cioè io posso risolvere questo problema ma la crisi del medico resta. La crisi del medico è una cosa straordinaria.
Allora dobbiamo imparare ad usare l’ordinario per capire ciò che è straordinario ed è un ordinario, in genere, che va avanti da tanto tempo, che si ripete. I processi di crisi non sono mai processi corti, sono processi lunghi, che si cumulano negli anni, piano piano, si spingono e vanno avanti.
In allegato l’intervento integrale.
Prossimo appuntamento con gli Stati Generali, il 4 e 5 luglio.
Autore: Redazione