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L’intervento di Maurizio Benato all’apertura dei lavori del convegno di Bolzano

“E’ per me un onore e piacere introdurre a nome della FNOMCeO questo incontro di cultura professionale medica tra tre paesi le cui vicende storico, politico-culturali molto spesso si sono incrociate con alterne fortune ma sempre con un reciproco arricchimento culturale“ – ha detto Maurizio Benato Vicepresidente della FNOMCeO aprendo i lavori del convegno sul tema “Formazione del medico – Austria Germania e Italia a confronto” in programma oggi e domani, sabato 18 settembre, a Bolzano.

“Il 2010 e’ l’anno della ricorrenza del centenario della costituzione degli ordini dei medici e questo convegno si inserisce nelle manifestazioni celebrative dell’anno in corso. Desidero ringraziare i colleghi di Austria e Germania innanzitutto per il privilegio che ci e’ accordato di discutere con loro l’importante tematica della formazione medica perche’non posso dimenticare come parte del riscatto culturale medico italiano che ha portato alla costituzione degli ordini affonda le sue radici nella cultura medica tedesca della seconda meta’ dell’Ottocento, cultura che ha permeato la formazione di quanti si prodigarono per l’autogoverno della professione medica italiana”.

“Oggi gli Ordini – ha continuato Benato – devono affrontare la crisi del ruolo sociale del medico e dell’attuale sua formazione., aspetti che appaiono tra loro fortemente connessi e che comunque hanno motivazioni profonde e universali perche sono problemi che non riguardano solo il nostro Paese”.

“La metodologia dell’insegnamento biomedico e’ posta in forte discussione e piu’ volte la organizzazione mondiale della sanita’(OMS) ha assunto in questo campo un ruolo promozionale e propositivo”.

“Questo non significa che si debbano recidere i legami storici con la biomedicina che ci ha fornito un valore inestimabile di sapere scientifico ,ma solo che si avverte sempre di piu’ l’esigenza di un recupero dell’antica visione unitaria del paziente che rinsalda il legame tra la sfera affettiva e il corpo malato”.

“Il decadimento della professionalità del medico e l’appannamento della sua stessa identita culturale ed etica va ostacolato in primis adeguando l’organizzazione degli studi medici con l’obbiettivo di rivalutare l’apprendimento , la cui misura che conta, non e’ la quantita di nozioni impartite, non e’ l’informazione rapidamente obsoleta ma la formazione in cui cultura e competenza devono potersi integrare“.

“Non vi e’ dubbio poi sull’importanza per il professionista dell’aggiornamento scientifico e tecnologico ma poiche’ la professione esercita anche un ruolo importantissimo nel contesto sociale ,non possiamo dimenticare che essa e’ interessata sul piano organizzativo dalla realizzazione di sistemi ad elevata razionalita’ tecnica e complessita’.
“La formazione continua deve pertanto saper accompagnare professionisti e organizzazione in un processo di interazione e cambiamento continuo ,perche’ questo rapporto si presenta inscindibile nei processi di lavoro ed e’ fondamentale nella ricostruzione delle competenze professionali specifiche e trasversali
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“La FNOMCeO – ha aggiunto Benato a conclusione del suo intervento e prima di rivolgere un sentito ringraziamento al presidente OMCeO di Bolzano Michele Comberlato per l’ospitalità e a quanti hanno collaborato per la migliore riuscita dell’iniziativa – considera la formazione del medico un settore strategico della professione e ha un tavolo aperto di proposte in discussione con il mondo universitario italiano alla cui responsabilità didattico –formativa fa riferimento la capacita dei medici di rispondere ai compiti vecchi e nuovi proposti dalla nuova domanda sociale e individuale di salute”.

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In una pausa dei lavori abbiamo chiesto al Vicepresidente della Federazione i motivi e il significato della firma di un protocollo di intesa per l’organizzazione e il riconoscimento reciproco, tra i tre Paesi, di stage di formazione sul campo, cerimonia prevista a conclusione del convegno.

“L’idea di un protocollo d’intesa sull’organizzazione e sul reciproco riconoscimento di stage formativi post laurea deriva dall’intesa raggiunta in sede di Commissione nazionale per la formazione continua.
In tale sede agli inizi del 2010 
– ha detto Benato – si e’ ritenuto di adottare un Regolamento per il procedimento di accreditamento delle attività formative svolte in ambito comunitario o all’estero”.

“In particolare si e’ data importanza all’attività formativa transfrontaliera che comprende le attività formative organizzate dalle Regioni e Province italiane prossime ad un confine con uno Stato estero con il quale sono in corso, in materia sanitaria, rapporti di reciproca collaborazione (ad esempio accordi bilaterali, protocolli di intesa).
In tali ipotesi, al fine di consolidare i rapporti esistenti tra stati confinanti e Italia e al fine di e di facilitare il soddisfacimento delle esigenze formative del personale di tali aree “omogenee” la normativa prevede che le attività formative organizzate nelle Regioni italiane o Provincie autonome siano accreditati dalle Regioni/Province autonome o enti da queste individuati, i quali rilasceranno i crediti analogamente a quanto avviene per le attività realizzate nel proprio ambito territoriale
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“La FNOMCeO che, è bene ribadirlo, considera la formazione un settore strategico della politica professionale, ha inteso concretizzare questa direttiva rivolgendosi ad Austria e Germania la cui culture hanno permeato e indirizzato la nostra cultura scientifica”

Autore: Redazione FNOMCeO

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