Il problema delle liste di attesa si può risolvere trasferendo sulla medicina territoriale la gestione della cronicità, con una soluzione già ben delineata dalla Regione Puglia attraverso il modello Care Puglia 3.0. Ora è il momento di implementarlo.
Bari, 28 maggio 2018. Il problema delle liste di attesa ha un’origine di sistema, legata all’invecchiamento della popolazione e alla maggiore incidenza delle malattie croniche, che non può essere risolta con soluzioni rabberciate. Occorre un ripensamento complessivo del sistema sanitario dal punto di vista organizzativo e di approccio al paziente che riesca da un lato a prevenire l’incidenza delle malattie, dall’altra a garantire a tutti la presa in carico e l’accesso ai percorsi terapeutici.
A queste esigenze risponde il progetto Care Puglia 3.0, un modello assistenziale di gestione dei percorsi diagnostici e di presa in carico di persone con patologie croniche nell’ambito delle cure primarie, basato sulla centralità del paziente, secondo il Chronic Care Model.
Sta infatti nella cronicità il nodo da sciogliere per risolvere non solo le liste di attesa ma anche una serie di problematiche che affliggono il sistema: appropriatezza, sicurezza, prevenzione e sostenibilità.
Il modello prevede una cooperazione tra distretti e medicina generale e tra aziende ospedaliere e MMG, che permetterebbe continuità nell’azione di cura delle malattie croniche attraverso la programmazione del percorso e la presa in carico “proattiva”, nonché il superamento della frammentarietà dell’azione di cura, con ricadute positive sull’appropriatezza, sulla prevenzione, sui risultati in termini di salute e quindi sui costi complessivi. Consentirebbe inoltre di avere anche i medici di guardia e del 118 in un’unica struttura, i CPT – Centri Polifunzionali Territoriali, in un contesto quindi di maggiore sicurezza per cittadini e operatori.
Ora che il modello Care Puglia 3.0 è stato messo a punto, è giunto il momento per il governo regionale di passare all’azione e di mettere in pratica scelte che per la salute dei cittadini pugliesi non sono più dilazionabili.
“Apprezzo il lavoro portato avanti nell’ultimo anno dal Commissario dell’Ares Giovanni Gorgoni, sulla scorta delle precedenti sperimentazioni Care Puglia, soprattutto per il tentativo di interpretare il Chronic Care Model privilegiando l’assistenza pubblica rispetto al modello lombardo, marcato da un orientamento al privato convenzionato. E’ giunto il momento di implementare il progetto Care Puglia 3.0 – propone Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari – “Il modello pugliese è la via per il superamento delle liste di attesa e per una riorganizzazione del sistema sanitario capace di rispondere meglio da un lato ai nuovi bisogni di salute dei cittadini, dall’altro al diritto dei medici di lavorare in sicurezza e in condizioni dignitose”.
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Autore: Redazione