L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari renderà omaggio Venerdì 4 settembre, a due anni esatti dalla sua tragica scomparsa, a Paola Labriola, con un concerto in Santa Teresa dei Maschi. Il programma del “2° Concerto in memoria di Paola Labriola”, che avrà inizio alle ore 20.00, prevede l’esecuzione del Requiem KV 626 di W.A. Mozart nella versione di C.F.G. Schwenke per soli, coro e pianoforte con l’Ensemble vocaleFlorilegium Vocis.
Paola Leoci, soprano
Margherita Rotondi, mezzo soprano
Roberto Cervellera, tenore
Alberto Comes, basso
Angela Annese, pianoforte
Sabino Manzo, direttore
Interverranno:
Roberta Chersevani, Presidente Nazionale FNOMCeO
Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia
Vito Calabrese, Psicologo, marito di PaolaLabriola
Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeOdella Provincia di Bari
Paola Labriola, psichiatra barese, era di turno presso il Centro di salute mentale di via Tenente Casale a Bari il 4 settembre del 2013 quando è stata aggredita e uccisada un paziente. Alla sua memoria l’Ordine ha conferito il “Premio per la buona medicina 2013”. A lei ha intitolato inoltre una delle aule della sede dell’OMCeO, in omaggio al suo sacrificio.
“Anche quest’anno il 4 settembre l’Ordine vuole ricordare la collega Paola Labriola come martire della professione medica” – dichiara Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO di Bari – “Vogliamo che il sacrificio di Paola non venga dimenticato e torniamo a chiedere che le condizioni che l’hanno prodotto vengano rimosse, in un momento in cui il mal funzionamento del sistema sanitario ha minato il rapporto di fiducia medico-paziente e si moltiplicano gli episodi di aggressione ai danni dei colleghi. Siamo onorati che quest’anno prenda parte all’evento Roberta Chersevani, Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici. La sua presenza a Bari vuole essere un omaggio al sacrificio di Paola Labriola ma anche una testimonianza di solidarietà ai molti colleghi che quotidianamente affrontano condizioni di lavoro difficili. La Federazione è impegnata su una serie di fronti per ristabilire il rapporto di fiducia medico-paziente, che è in ultima analisi l’unica soluzione realmente efficace per diminuire la conflittualità e porre fine alle aggressioni”.
"Per i ‘sopravvissuti’ ad un trauma la solidarietà sociale è un importante “fattore di protezione”. Nel caso della tragica scomparsa di mia moglie Paola, la testimonianza è un modo per rompere il silenzio a cui tendono ad essere confinate le atrocità umane, econdividere il dolore con gli altri” – dichiara Vito Calabrese – “La sua morte è stato infatti un trauma non solo personale,per me e la mia famiglia, ma una frattura dei legami umani, un trauma per tutta l’intera collettività. Ricordarla diventa allora uno strumento per dare un senso ad una atrocità umana, che serve a noi oggi e alle generazioni future".
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Autore: Redazione FNOMCeO