Report n. 10/2012
LOTTA CONTRO IL DOLORE: IL PUNTO A DUE ANNI DALLA LEGGE
Procede, anche se a piccoli passi soprattutto in alcune Regioni. la lunga marcia contro la sofferenza di chi si trova a percorrere “l’ultimo miglio” della propria vita. A fare il nuovo tagliando alla storica legge 38/2010 – il secondo da quando è stata approvata – è il ministero della Salute nel nuovissimo rapporto che ha inviato nei giorni scorsi al Parlamento.
Un documento di un centinaio di pagine, che tenta di fotografare lo stato dell’arte di un movimento, quello delle cure palliative e della lotta al dolore, fatto ormai da migliaia di operatori, medici e appassionati studiosi, che da Cenerentola del Ssn è diventata negli anni una protagonista della nostra Sanità.
Tra le note parzialmente positive contenute nel “Rapporto al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 38/2010”, c’è finalmente un maggiore ricorso dei medici agli oppioidi: Una tendenza già riscontrata negli anni precedenti, ma i dati raccolti nel 2010 e nel primo semestre del 2011 mostrano un incremento decisamente apprezzabile.
La crescita tra il 2010 e l’anno scorso (a confronto i primi due semestri) mostra, infatti, un deciso balzo in avanti di quasi il 30%: da 3,6 milioni di confezioni di oppiacei (con esclusione della codeina) si è passati ai 4,7 milioni. Una crescita importante che comunque va anche contestualizzata: l’Italia è da sempre agli ultimi posti nella prescrizione di questi medicinali e quindi l’aumento va anche proporzionato al fatto che il nostro Paese partiva quasi da zero.
Infatti nel confronto europeo siamo ancora in fondo ai Paesi più importanti in Europa, ma comunque facciamo segnare la crescita più significativa. Segno che la legge 38 si sta facendo sentire. Il neo sta nel fatto che, come troppo spesso accade nella Sanità italiana, c’è un grande divario tra Regione e Regione, come dimostrano i dati sui consumi registrati dal ministero per monitorare tutto il pianeta delle cure palliative e della terapia del dolore.
Ad esempio se si valuta il consumo pro-capite degli oppioidi forti si registra che a fronte di un valore medio italiano di 1,17 euro spesi a persona per queste terapie c’è un gruppo di Regioni che si trova ben al di sotto: in particolare Lazio (0,89 euro), Campania (0,73), Basilicata (0,73) e Calabria (0,75). Al contrario, ben al di sopra della media nazionale si trovano invece Valle d’Aosta (1,66 euro pro-capite), Friuli Venezia Giulia (1,89) e Liguria (1,73). Stesso discorso vale anche per il consumo di oppioidi deboli: il valore medio a livello nazionale è 0,78 euro pro-capite, mentre a livello regionale, continua il rapporto, si riscontra un aumento maggiore nelle Regioni del Nord del Paese, con la Regione Toscana in testa con un valore pari a 1,74, e dei valori significativamente più bassi nelle regioni del Centro-Sud.
A dimostrazione del fatto che se per gli oppioidi la strada è ancora lunga, c’è il dato relativo ai consumi degli altri farmaci anti-dolore che continuano a essere quelli più prescritti nel nostro Paese: Il valore pro-capite risulta essere 11,7 volte maggiore rispetto al valore registrato per i farmaci oppiacei deboli, e 7,8 volte maggiore rispetto ai farmaci oppiacei forti.
Roma 02/04/2012
Autore: Redazione FNOMCeO