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L’ULTIMA CASA. DALLA DIAGNOSI DI TERMINALITÀ ALLE ULTIME SCELTE: IL SETTING, LE CURE E I TRATTAMENTI DEL FINE VITA

Il 20 maggio 2017 a Milano, presso il Polo Geriatrico Riabilitativo Milano Via San Faustino, 27, si terrà il Convegno ECM  (7 crediti ECM): “L’ULTIMA CASA. Dalla diagnosi di terminalità alle ultime scelte: il setting, le cure e i trattamenti del fine vita” (vedi).

L’evento, organizzato da Spazio IRIS (vedi) è aperto a medici, psicologi, infermieri, educatori professionali e intende fare il punto sull’integrazione delle cure attive con quelle palliative per focalizzare gli interventi di cura palliativa integrata (propriamente detta), identificando il peso delle volontà del morente in una Medicina ancora troppo incentrata sulla quantità e non sulla qualità del vivere il fine vita.  Il congresso vuole anche sottolineare l’importanza della multidisciplinarità, soprattutto per quanto riguarda il rilievo dei bisogni del morente e del mettere la propria competenza professionale a servizio del “to care” e non più solo del “to cure”.

“Le cure palliative sono la cura attiva, globale prestata al paziente quando la malattia non risponde più alle terapie, aventi come scopo la guarigione”. Questa è la definizione che l’European Association for Palliative Care (EAPC) presentava e che Franco Toscani aveva già anticipato nel lontano 2002.

Sono passati quindici anni da tale definizione e oggi sappiamo che per poter realizzare questo obiettivo è necessario porre attenzione al microcosmo di cui il paziente rappresenta il nucleo e di cui fanno parte anche la sua famiglia, le amicizie, il suo mondo lavorativo… secondo i principi culturali della medicina incentrata sui bisogni. Prendere in cura un malato terminale comporta da un lato la ricerca del miglior trattamento attivo contro la principale malattia, dall’altro il riconoscere precocemente i bisogni fisici, funzionali, psicologici, sociali e spirituali che si manifestano nella progressione della malattia stessa.

Questo è possibile solo in una logica di cure palliative precoci: le cure simultanee nel malato, oncologico e non, rappresentano un modello organizzativo mirato a garantire la presa in carico globale del paziente attraverso un’assistenza continua, integrata e progressiva fra terapia attiva e cura palliativa quando lo scopo non è principalmente la sopravvivenza del malato ma il garantire una buona qualità di vita residua.

Autore: Redazione FNOMCeO

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