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Lusenti: difendere la professione con lo stile Fiuggi”

Carlo Lusenti, segretario nazionale dell?Anaao-Assomed, è stato uno dei protagonisti della prima Conferenza nazionale della Professione medica tenuta a Fiuggi lo scorso 13 e 14 giugno. Con lui abbiamo analizzato ? a distanza di tre settimane ? la portata ?storica? di quel convegno. E soprattutto abbiamo provato ad estrarne gli elementi positivi per un cammino ?comune? della professione.


Dottor Lusenti: sono trascorsi 20 giorni dalla Conferenza di Fiuggi e la grande soddisfazione per la due giorni di dibattito è ancora concretamente percepibile nella professione. E? già possibile giudicare il lavoro svolto e i risultati ottenuti?


Carlo Lusenti: Volendo analizzare ciò che è accaduto a Fiuggi occorre prima di tutto sottolineare quanto sia stato importante e decisivo il lavoro preparatorio della Conferenza, questo a prescindere dai risultati finali. Penso che la Conferenza abbia segnato un punto di svolta perché ha affermato la consapevolezza che la categoria medica va rappresentata cercando unità e non divisione tra le varie sigle. E l?unità di cui parlo è stata un lavoro conreto, è passata attraverso dialoghi, approfondimenti, lavoro serrato sul documento finale, incontro di posizioni a volte anche lontante. Devo dire che sinceramente non possiamo non vedere che parte dei problemi che la professione ha vissuto e vive sono frutto di decenni di divisioni interne alla categoria. Una categoria divisa e spezzettata ha reso più facile creare e far crescere i problemi. Ecco: il lavoro pre-Conferenza ci ha costretto a cercare soluzioni unitari e questa è stata una grande vittoria. Quanto ai frutti: questi li vedremo nel tempo.


Insomma: per la prima volta – forse ? tutte le maggiori sigle sindacali e le associazioni mediche si sono trovate a lavorare insieme: questo stile di condivisione può e deve continuare?


Carlo Lusenti: Direi che è essenziale la prosecuzione del metodo condiviso che è stato inaugurato a Fiuggi e credo non ci siano difficoltà su questo piano, perché la consapevolezza che questo sia il modo giusto di procedere è altamente condivisa. Certo le difficoltà ci saranno, ma non temo che lo stile non continui.


Su cosa poggia questo ottimismo?

Carlo Lusenti: Nelle relazioni umane spesso conta lo stile delle persone: oggi in tutta la professione c?è uno stile personale di molti che facilita lo stare insieme. A volte vincono coloro che esasperano i problemi: oggi penso sia più diffusa la tipologia umana dei ?risolutori?.


L?approccio del ministro Sacconi alla professione medica è stato decisamente positivo, sia a Fiuggi che nelle sue prese di posizione successive: ci troviamo di fronte a un periodo di volontà condivisa di collaborazione?

Carlo Lusenti: Non sono totalmente ottimista. Cerco di non esprimere un giudizio politico, ma sui fatti e sui comportamenti: è vero che Sacconi ha fatto una bellissima figura e ha detto cose ? anche successivamente – che ribadivano Fiuggi e in parte riprendevano il nostro documento finale. Inoltre il ministro è capace ed ha esperienza. Però non posso non vedere che a fronte di queste buone intenzioni ci sono comportamenti del ministro e del governo che vanno in direzione opposta: Sacconi non ha ancora incontrato formalmente alcuna rappresentanza sindacale medica a oltre 3 mesi diall’insediamento. Il mio giudizio è prettamente sindacale: affermazioni e scelte devono essere nella stessa direzione. Per questo dico che il giudizio non mi è ancora chiaro.


Guardiamo al futuro: quali gli obiettivi e gli scogli che la professione si trova di fronte nel prossimo autunno?

Carlo Lusenti: I problemi e i temi sono quelli affermati nel documento di Fiuggi. In primis quale sia il ruolo della nostra professione in un mondo che cambia vertiginosamente e in una società sempre più complessa.

Autore: Redazione FNOMCeO

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