Mentre, da una parte, promuove la cultura e la produzione di film, documentari e materiale audio-video assicurando l’indipendenza degli enti regolatori e conferendo ad alcune aree della pubblicità una flessibilità maggiore, il recente aggiornamento della direttiva europea per i servizi audiovisivi (Audiovisual Media Services Directive, AMSD) affronta con provvedimenti puntuali alcune criticità specifiche, come l’hate speech, le norme che regolano il copyright e numerosi altri aspetti del comportamento online relativo sia all’e-commerce che alla libera condivisione di materiale.
Uno dei temi affrontati è la protezione degli utenti da pubblicità inappropriate.
In questo ambito, la direttiva si concentra in particolare sulla pubblicità di cibi e bevande che, in virtù del loro basso valore nutritivo, dell’alta percentuale di grassi, zuccheri o sale, non sono raccomandabili nella dieta dei consumatori per mantenere o acquisire abitudini alimentari idonee a uno stile di vita sano.
In base alla revisione della direttiva, occorre che gli Stati membri sviluppino codici di condotta per regolamentare la pubblicità di questi prodotti, e assicurare che le caratteristiche nutritive che li contraddistinguono non vengano presentate in modo ambiguo o falsamente positivo.
Fonte: «UEMO» Bullettin n. 5, 2016
Autore: Redazione FNOMCeO