Il vicepresidente della FNOMCeO, Maurizio Benato, a breve su due importanti organi di stampa.
Il prossimo numero de Il Sole 24 ore Sanità – a sette mesi dall’appello di Benato ad "adeguare la programmazione sanitaria del paese ai fabbisogni delle diverse figure professionali" – metterà questa volta sotto la sua lente il fabbisogno degli specialisti.
Quali saranno le figure più richieste in futuro? E la programmazione della Conferenza Stato – Regioni è in sintonia con tale panorama?
“A fronte di una rilevazione, da parte delle Regioni e delle Province autonome, del fabbisogno di medici specialisti da formare per il triennio accademico 2011/2014 – ci spiega in anteprima Maurizio Benato – fissato in 8.438 unita’ per l’anno accademico 2011/2012,in 8.170 unita’ per il 2012/2013 e in 8.190 unita’ per il 2013/2014, lo stanziamento previsto di € 638.992.997,10 consente il finanziamento di appena 21.924 contratti di formazione, di cui soltanto 5.000 riferiti al primo anno di corso”.
“Il gap tra fabbisogni di specialisti e possibilità economica formativa – chiosa Benato – è dunque sempre più profondo, per cui si potranno avere riflessi non indifferenti nell’erogazione delle cure in alcuni settori vitali quali la radiologia, la cardiologia, l’anestesiologia, l’ortopedia”.
Ma anche Quotidiano Sanità offrirà le sue pagine alle previsioni che il vicepresidente e la FNOMCeO tutta hanno tracciato, basandosi sulle nuove curve di programmazione previdenziale.
“La programmazione sanitaria del nostro Paese – afferma ancora Benato – non può prescindere da una valutazione appropriata e corretta del fabbisogno delle diverse figure professionali presenti nella filiera della cura”.
“Valutazione che, a sua volta, richiede primariamente una chiara e consapevole conoscenza dei contesti in cui si andrà a collocare la storica figura professionale del medico”, continua il vicepresidente FNOMCeO.
“Il modello tradizionale di erogazione delle cure e dell’assistenza è infatti entrato in crisi: non fa più perno sul singolo medico ma si fonda sulla suddivisione del lavoro, in cui si intersecano competenze diverse. Questo nuovo modello reclama modalità organizzative sempre più efficienti. Siamo di fronte a una realtà lavorativa multiprofessionale, nella quale aree di intervento tradizionalmente occupate dai medici vengono invece gestite in un contesto di “governo clinico” insieme alle professioni sanitarie”.
“Tale scenario – conclude – richiede dunque regole virtuose di cooperazione nel rispetto delle competenze, con l’obiettivo di un rapporto trasparente fra reale operatività e responsabilità”.
A presto con i due articoli, in versione integrale.
Intanto, sempre dalle pagine di Quotidiano Sanità, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, risponde all’appello lanciatogli dai medici promotori della manifestazione del 27 ottobre – alla quale ha aderito anche la FNOMCeO – a intervenire in difesa del Sistema Sanitario nazionale.
“Il presidente Napolitano – si legge in una nota del Quirinale – ha preso atto delle vostre preoccupazioni sulle prospettive del settore sanitario nel nostro Paese e, nel rispetto della distinzione dei ruoli prevista nel nostro ordinamento, non ha mancato di rappresentarle al Governo, al quale competono in esclusiva le relative scelte individuali".
Potete leggere l’articolo a questo link.
Autore: Redazione FNOMCeO