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Media e disabilità: un rapporto che cambia?

  Cinque storie di persone. Dieci storie diluoghi. Cinque storie di tempi.Compaiono nel Rapporto “Disabilità e media”, realizzato dalla Fondazione “Giacomo Matteotti” Onlus e presentato martedì 10 marzo a Roma nella Biblioteca della Camera dei Deputati.

Questo Rapporto analizza il passaggio dal quanto al come si comunica la disabilità sui mezzi di comunicazione, sui giornali e sul web. La situazione è in miglioramento rispetto al primo Rapporto che era del 2005 ed era titolato “Handicap e media”. Già il passaggio da Handicap a Disabilità è indicativo di come ci sia un’evoluzione nel trattare icasi singoli o collettivi del mondo della disabilità. Lo ha ricordato Paolo De Nardis, sociologo alla “Sapienza” e protagonista fin dal primo Rapporto.

Il Presidente della Fondazione Matteotti Angelo G. Sabatini (Presidente onorario è il prof. F. M. Emanuele) ha detto che “la disabilità è un fatto umano ed è un problema politico” ed ha ricordato la figura di Matteotti, assassinato dai fascisti il 10 giugno 1924. Hanno illustrato il Rapporto, realizzato con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro Italia-Mediterrraneo, Alberto Aghemo, segretario della Fondazione Matteotti e Simona Galasso, insegnante e giornalista. Aghemo ha parlato di “Rapporto narrativo, una sorta di storia delle storie”, mentre Galasso si è soffermata sulla metodologia seguita nell’esame di giornali e web.

Il direttore di “Redattore sociale” e “Superabile" Stefano Trasatti hanno spiegato come vada migliorando la rappresentazione della disabilità sui media, nonostante permanga l’oscillazione tra il rappresentare il disabile o come un eroe o come un infelice. Per il Presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap Vincenzo Falabella “è il momento di considerare la convenzione ONU al pari della Carta costituzionale”.

Spiega la Fondazione Matteotti:“L’analisi proposta dal Rapporto 2012 muove, con una significativa innovazione di metodo rispetto alle edizioni precedenti, dalla rilevazione di una serie di storie di disabilità che emergono, nel periodo di riferimento, dalla stampa quotidiana nazionale e da alcuni siti internet specializzati, cogliendo peculiarità, dati emergenti e tendenze nelle modalità di rappresentazione delle persone con disabilità da parte dei media”.

E poi: “Abbiamo visto che qualcosa sta cambiando: la disabilità sta diventando una presenza che ‘pesa’. Il processo è lungo, la direzione incerta, gli esiti a volte discutibili ma, comunque,qualcosa sta cambiando”. La conclusione è che “nel Rapporto le storie sonostate ordinate secondo alcuni percorsi coerenti, con la duplice finalità di agevolarne la lettura e di guidarla, evidenziando il senso che è sotteso alle diverse (ma spesso affini) vicende narrate. Il percorso logico diventa così un percorso narrativo, nel quale ogni vicenda è parte di una narrazione corale che dà senso e rafforza sensibilmente il quadro finale, ovvero quella rappresentazione dei diversamente abili nel sistema italiano dell’informazione”.


Autore: Redazione FNOMCeO

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