Medici di famiglia e IRAP – Nella interrogazione si rileva che la Corte di Cassazione ha statuito che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta operano all’interno di una organizzazione a loro esterna (così viene rappresentato dalla giurisprudenza il medico di assistenza primaria (M.A.P.) operante all’interno al sistema sanitario nazionale); conseguenzialmente i medici di assistenza primaria dovrebbero essere esentati dal pagamento dall’IRAP. L’Agenzia delle entrate prosegue invece imperterrita nelle richieste massificate ai medici di assistenza primaria di pagamento dell’IRAP, nonostante la consolidata giurisprudenza dell’organo nomofilattico che ha da tempo indicato un preciso, saldo e dettagliato orientamento giurisprudenziale. La stessa cosa può dirsi della giurisprudenza di merito che, sulla base delle sentenze della Corte di cassazione, ha ben delimitato la portata delle norme regolanti tale tributo nei confronti dei professionisti. Ciò appare agli occhi degli interroganti come un grave vulnus ai diritti dei medici di assistenza primaria, frutto di ignoranza nel senso etimologico della giurisprudenza, caso grave di amministrazione che non riesce ad eseguire correttamente il contenuto delle norme nonostante il soccorso prestato dal potere giudiziario, oppure, caso ben più grave anche se identico nei risultati, frutto di una pervicace volontà coercitiva nei confronti di professionisti la cui opera e scienza è fondamentale per fornire il servizio pubblico e garantire il diritto alla salute costituzionalmente garantito a chiunque. Concludendo, la Corte di Cassazione con ordinanza n. 27008 del 19 dicembre 2014, emessa in pari data delle precedenti ordinanze sopra citate, ha ribadito il principio secondo cui “I medici condotti convenzionati con il sistema sanitario nazionale sono obbligati ad avvalersi di determinati mezzi e personale ausiliario, i quali non costituiscono di per sé un incremento reddituale imponibile ai fini IRAP” . Si chiede di sapere se i fatti esposti trovino conferma e quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, con estrema urgenza, al fine di garantire il rispetto dello stato di diritto sollevando da quelle che gli interroganti giudicano le oppressioni dell’Agenzia delle entrate descritte in premessa la categoria dei “medici di famiglia”, conformemente a quanto sostenuto dalla giurisprudenza citata, e come intenda adoperarsi per ottenere, da parte dell’Agenzia dell’entrate il rispetto della legge sottraendo i contribuenti alla citata vessazione, che è conseguente alla richiesta di imposte non dovute.
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