Medici Fiscali – Nella interrogazione si rileva che è circostanza nota la criticità generata dalle decisioni della dirigenza INPS, a partire dal 2013, sull’organizzazione dell’attività dei medici, che svolgono gli accertamenti sanitari per verificare lo stato di salute del dipendente assente per malattia. Nello specifico, la revisione di spesa sui controlli, motivata dai tagli imposti dalla spending review, ha generato una serie di scompensi, facendo degenerare la situazione lavorativa dei medici fiscali Inps da stabile a totale precarietà;i medici fiscali INPS rappresentano una categoria di lavoratori con rapporto di lavoro solo formalmente libero/professionale. Non è infatti stato possibile, in costanza di servizio, per tali lavoratori, frequentare scuole di specializzazione o accedere ai corsi di medicina generale. A causa di una lunga serie di incompatibilità imposte da disposizioni emanate dall’ente, questi professionisti hanno rinunciato ad altre offerte lavorative come fonte aggiuntiva di reddito, una scelta che vale per tutto l’arco lavorativo, per alcuni di essi vicino al compimento. Si chiede di sapere:se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno verificare quale sia la percentuale di controlli d’ufficio, in rapporto ai certificati, nel 2014 e se questa sia sufficiente a garantire l’efficacia del servizio sul controllo dell’assenteismo e non determini danno erariale e se, date le indicazioni dell’indagine conoscitiva della Commissione Affari Sociali della Camera, intenda riqualificare professionalmente una categoria, oramai unica e perciò indispensabile per il ruolo ultraventennale svolto al servizio dello Stato, riconoscendo ai medici fiscali delle liste speciali ad esaurimento una convenzione a tempo indeterminato, sulla base degli stessi principi che regolano le convenzioni a tempo indeterminato dei medici delle AA.SS.LL, nel rispetto dell’art. 4, comma 10-bis, del decreto-legge n. 101 del 31 agosto 2013, come integrato dall’art. 1, comma 340, della legge n. 147 del 27 dicembre 2013;se intenda, al fine di un efficace controllo dell’assenteismo e per scongiurare un danno erariale che potrebbe derivare dall’incremento della spesa per indennità di malattia, visto l’art. 1, comma 345, della legge di stabilità per il 2016, in discussione alla Camera, confermare, le visite di controllo d’ufficio sulle assenze per malattie tra le spese obbligatorie, in quanto escluse nelle voci assoggettabili alla spending review prevista dall’articolo 1, comma 108, della legge 24 dicembre 2012, n. 228
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