Bari, 1 aprile 2023. Un fiume di un migliaio di camici bianchi ha sfilato oggi in corteo nelle strade di Bari, per esprimere la propria preoccupazione per la tenuta del servizio sanitario nazionale. La manifestazione, partita da Fimmg Puglia, ha visto una grandissima partecipazione e l’adesione di sigle sindacali di tutto il mondo della medicina, dai medici di famiglia agli ospedalieri, dalla continuità assistenziale agli ambulatoriali, oltre che di associazioni di pazienti e cittadini come Cittadinanzattiva.
Il minimo comun denominatore è stato la difesa della sanità pubblica. Il profondo disagio avvertito dai medici di medicina generale è infatti condiviso da quasi tutti i settori sanitari e ha importanti ricadute sull’assistenza ai cittadini. Carenze di personale, condizioni di lavoro all’insegna dello stress, della crescita dei carichi di lavoro e dell’insicurezza, aumento delle incombenze burocratiche che sottraggono tempo alla cura, conflittualità con i pazienti che spesso sfocia in vere e proprie aggressioni: sono queste le principali cause che hanno portato in piazza, insieme agli iscritti di Fimmg, anche i medici di Cisl Medici Puglia, ANAAO ASSOMED (Associazione medici dirigenti), Federazione CIMO-FESMED, USSMO (Universo Sanità Sindacato Medici Ospedalieri), FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), SUMAI Assoprof. (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria), FISMU (Federazione Italiana sindacale dei medici uniti). Hanno inoltre aderito, oltre a Cittadinanzattiva, AGD Puglia APS (Associazione Pugliese per l’Aiuto al Giovane con Diabete), Associazione Diabetici Baresi Onlus, ACoSM (Associazione Collaboratori Studi Medici).
“Nell’arco di tre anni in Italia andranno in pensione circa 10.000 medici di famiglia e ne entreranno nel sistema poco più di 3000. – ha spiegato Silvestro Scotti, Segretario nazionale Fimmg, intervenuto oggi a Bari – Per compensare questa carenza di personale abbiamo bisogno di soluzioni immediate, che non possono essere solo l’aumento del massimale, senza dare ai medici di medicina generale il personale di studio, senza dare infermieri o OSS. Per rispondere ai bisogni di salute dei pazienti serve un impegno per la deburocratizzazione, attraverso un percorso di semplificazione per esempio sulle procedure per le prescrizioni e per la compilazione dei piani terapeutici”.
Sostegno ai medici è arrivato dal Presidente della Federazione degli Ordini dei medici Filippo Anelli, che ha sottolineato l’importanza di investire in risorse umane: “Abbiamo scelto come Ordini di essere accanto ai medici per difendere la Sanità pubblica e il patrimonio di valori che rappresenta per il nostro Paese. Per fare fronte al profondo disagio della professione ma anche ai bisogni di salute dei cittadini servono nuovi investimenti. È quindi essenziale che il Governo e le Regioni vincolino una parte delle risorse del fondo sanitario nazionale al sostegno dei professionisti. Finora si sono investiti in Sanità 30 miliardi in 4 anni, ma serve investire risorse sul personale se non si vuole mettere a rischio il servizio sanitario nazionale”.
Hanno partecipato alla manifestazione anche il Vice Presidente Fnomceo Giovanni Leoni, il Segretario generale Roberto Monaco, il Segretario nazionale Fimmg Silvestro Scotti.
“Oggi il tema della salvaguardia dei principi di universalismo, equità e accessibilità del SSN sono quanto mai attuali e per FIMMG Puglia assolutamente imprescindibili – ha spiegato Donato Monopoli, Segretario Fimmg Puglia – Abbiamo chiesto risposte rispetto a proposte di modelli di semplificazione e deburocratizzazione. Ad oggi permangono tutte le difficoltà e le evidenze di un sistema che, invece di facilitare, crea ostacoli e sfiducia nei medici”.
“Sono commosso dalla grande partecipazione e ringrazio le altre organizzazioni sindacali del supporto e dell’adesione. L’unità sindacale sui valori che ci accomunano e sul servizio sanitario pubblico come patrimonio della comunità è fondamentale. Per far fronte ai profondi problemi della medicina del territorio – che inevitabilmente si riflettono anche sugli ospedali – occorre riorganizzare la rete assistenziale ma anche garantire ai medici di medicina generale quanto è indispensabile per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini: personale di studio per gestire il carico burocratico, personale sanitario e diagnostica di I livello per offrire una migliore assistenza ai pazienti anche a domicilio.” – ha aggiunto Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari. Va in questa direzione il modello di CPT pugliesi come quello di Massafra, in cui i medici di famiglia lavorano in microteam con personale amministrativo e infermieri, all’interno di una struttura integrata con la continuità assistenziale e con la medicina specialistica ambulatoriale. Strutture di questo tipo possono essere modello per le future Case di Comunità e offrire una efficiente assistenza ai cittadini h 24 e 7 giorni su 7, anche ai malati cronici, anche a domicilio.
Autore: Redazione