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MEDICINA POTENZIATIVA: UN PERCORSO ETICAMENTE ACCIDENDATO

Al Prof. Giorgio Cosmacini, Storico della Medicina intervenuto a Piacenza il 27 maggio scorso nel Convegno nazionale della FNOMCeO sulla Medicina Potenziativa la prima domanda da fare è stata quasi d’obbligo: questa nuova pratica rappresenta nella Storia della Medicina un’evoluzione o una deriva?

Né l’una, né l’altra. È certamente un percorso sul quale devono confrontarsi pareri che non sono concordi. Come ogni altra pratica medica con un suo substrato teorico, anche la Medicina Potenziativa possiede infatti vantaggi e rischi: ma i rischi possono trasformarsi in pericoli e i pericoli in danni.
Nulla di nuovo in Medicina: la parola farmaco, in greco antico può significare medicina e veleno. Ogni intervento medico può essere “biunivoco”, quando non… equivoco: qualsiasi intervento medico può essere utile o dannoso.
Però, se prendiamo la Chirurgia Estetica, è lecito domandarsi se la forma estetica della Chirurgia abbia il diritto di chiamarsi Medicina. Questo è infatti un tipico esempio di Medicina Potenziativa che guarda più all’apparire che all’essere. Concerne il benessere. E se noi intendiamo la salute anche come benessere, allora anche la Chirurgia Estetica trova una sua giustificazione.
Come si vede il problema è complesso e merita un adeguato approfondimento”.

Un approfondimento di ordine deontologico…

Sì certamente. Ma a monte della Deontologia c’è l’Etica: la Medicina Potenziativa rappresenta anche una questione morale sulla quale occorre fare delle scelte: di natura scientifica e medica, di natura teorica e pratica ma anche di natura etica.

Quali sono le radici culturali della Medicina Potenziativa?

Antiche. Bacone nel “New Atlantis”, teorizzava il ricambio degli umori e degli organi. L’Alchimia si proponeva la ricerca dell’ “Oro potabile”, l’ “Elisir di lunga vita”… Radici, come si vede, che appartengono ad un mondo prescientifico. Queste radici sono però transitate nella Medicina Scientifica traducendosi nella clonazione, nell’ingegneria genetica, nella manipolazione cromosomica… Tutte possibilità dai risvolti utili ma dai rischi notevoli.

Se quindi avessimo dovuto scegliere una colonna sonora per questo evento saremmo caduti su Gaetano Donizetti e il suo “Elisir d’amore”

Direi di sì ma con una precauzione importante. In quell’opera lirica c’è anche la ciarlataneria. Ma attenzione! Non c’è soltanto la ciarlataneria di piazza che ha musicato Donizetti: c’è anche quella seduta in cattedra!.

Autore: Redazione FNOMCeO

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