Sabato 25 settembre “SARS-COV-2 e Genere” il convegno promosso dagli Ordini provinciali di Area Vasta Romagna (Forlì/Cesena, Ravenna e Rimini) patrocinato dalla FNOMCeO.
“È la prima volta che i tre Ordini provinciali dell’Area Vasta Romagna (Forlì/Cesena, Ravenna e Rimini) organizzano un convegno insieme, e su un tema di grande attualità e importanza come “SARS-COV-2 e Genere” tiene a sottolineare Loreley Bianconi, coordinatrice del Centro di Formazione Medicina di Genere di Rimini e componente del gruppo di lavoro della FNOMCeO sulla MdG.
I relatori, tutti di grande competenza, hanno accompagnato i colleghi presenti nel leggere i dati emersi dall’inizio della pandemia, in un’ottica di genere, applicandoli cioè alla specificità che il genere comporta. Perché, come dice la prof.ssa Giovannella Baggio, la Medicina di Genere è una “necessaria e doverosa dimensione interdisciplinare della medicina, che vuole studiare l’influenza del sesso e del genere sulla fisiologia, fisiopatologia e patologia umana”.
Si è partiti dai dati epidemiologici della sorveglianza nazionale – illustrati dalla dr.ssa Martina Del Manso del Dip.to Malattie Infettive ISS/ Reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli Matematici diretto dal prof. Patrizio Pezzotti – affrontati non solo a partire dal sesso ma anche contestualizzati con il CFR (Case Fatality Rate) standardizzato che tiene conto della struttura della popolazione di riferimento. Nel 77% di cittadini vaccinati con ciclo completo al 22 settembre 2021, vi è una preponderanza di donne rispetto ai maschi che tuttavia sono in numero maggiore nelle fasce di età più avanzate. La possibilità di contrarre la malattia da parte dei vaccinati rispetto ai non vaccinati si riduce del 76-77% per entrambi i sessi.
A seguire la dr.ssa Anna Ruggieri, virologa senior researcher all’ISS, ha portato le conoscenze attualmente validate sul SARS CoV2 e sulle prospettive della ricerca, ha confermato come gli uomini si ammalino più gravemente e abbiano una maggior mortalità rispetto alle donne, in virtù del fatto che l’interazione virus/cellula ospite è influenzata da fattori legati al sesso biologico, come gli ormoni sessuali, , da meccanismi genetici che regolano in modo diverso i recettori ACE-2 e da una diversa risposta immunitaria, ma giocano un ruolo anche meccanismi di regolazione epigenetici diversi per cui, per esempio è ipotizzabile che le cellule polmonari maschili vadano incontro più facilmente all’apoptosi indotta dal SARS CoV-2 rispetto a quelle femminili. I vaccini approvati e a disposizione della popolazione, sono stati analizzati per efficacia ed effetti collaterali in rapporto all’elevatissimo numero di somministrazioni effettuate. Sul Long Covid è stata ribadita la più alta frequenza nelle donne, ma i meccanismi che sottendono alla sua insorgenza sono ancora da determinare.
Di grande interesse l’intervento della dr.ssa Vanessa Agostini (direttore dell’U.O. Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Policlinico San Martino di Genova) su coagulopatie e problematiche trombotiche da vaccini di cui ha descritto tipologie e patogenesi (conseguente a endotelite, stasi e ipercoagulabilità). Agostini ha poi trattato le linee guida per il trattamento del tromboembolismo venoso a partire dalla profilassi nei pazienti affetti da COVID per arrivare alla trombosi post vaccinale o VITT (Trombocitopenia con Trombosi Indotta da Vaccino).
In teleconferenza il prof. Matteo Bassetti (Direttore di Clinica di Malattie Infettive e Tropicali del Policlinico San Martino di Genova), dopo aver riassunto le caratteristiche sostanziali del Covid 19 sotto un’ottica di genere, ne ha trattato gli aspetti terapeutici, dalla profilassi vaccinale a quella post esposizione, dalle cure domiciliari a quelle ospedaliere, senza tralasciare le modifiche degli orientamenti terapeutici avvenute alla luce dell’esperienza maturata da inizio pandemia ad oggi.
Dello stato di fatto e dei positivi effetti della campagna vaccinale nell’Area Vasta Romagna – con tipologie, caratteristiche e diffusione dei vari vaccini comprese le segnalazioni degli eventi avversi ha parlato ampiamente la dr.ssa Raffaella Angelini, direttrice della Sanità Pubblica dell’Asl Romagna, che ha anche sintetizzato le varie direttive ministeriali fino alla più recente riguardante le persone che necessitano della terza dose aggiuntiva di vaccino.
Ampio il dibattito da parte dei MMG, in particolare sulle controindicazioni al vaccino che, come ha affermato la dott.ssa Angelini, in estrema sintesi, sono limitate ai casi di grave reazione avversa dopo somministrazione della prima dose o a allergia documentata verso componenti del vaccino.
La densa e ricca mattinata si è conclusa con la relazione del prof. Antonio Francesco Maturo sulla comunicazione in medicina, sia negli aspetti generali, sia in riferimento a quanto verificatosi durante la vicenda pandemica, sottolineando come una buona comunicazione sia alla base del corretto rapporto medico paziente.
Autore: Redazione