Sabato 18 marzo si è svolto nella sede dell’Omceo di Pesaro il primo convegno locale sulla Medicina di Genere, con la responsabilità scientifica di Patrizia Collina, Coordinatrice della Commissione Medicina di Genere OMCeO Pesaro e Urbino.
Ha portato i saluti del Consiglio il Presidente Paolo Maria Battistini che ha seguito con il tesoriere Giovanni Del Gaiso tutta la durata del convegno.
Anna Maria Calcagni Presidente OMCeO Fermo ha coordinato lo svolgimento dei lavori.
Loreley Bianconi del Centro di Formazione Medicina di Genere OMCeO Rimini e componente del Gruppo di lavoro MdG della FNOMCeO ha illustrato lo stato attuale fra la normativa e le istituzioni. “Conoscendo e applicando la Medicina Specifica di Genere, la presa in carico dei bisogni sanitari dei pazienti diventa più facile perché questo approccio, di grande attualità, è multidisciplinare e interdisciplinare e garantisce equità ed appropriatezza ” Ha poi presentato il Centro di Formazione MdG Omceo Rimini, nato il 15 gennaio 2018 con delibera consigliare su proposta della Commissione MdG e Pari Opportunità. L’Obiettivo del centro è fare formazione, informazione, divulgazione, e favorire una formazione di professionisti della sanità. A distanza di oltre cinque anni questo seminare cultura di Medicina Genere Specifica in chi opera ogni giorno sul campo sembra essere efficace. Faremo in Aprile il prossimo convegno.
Laura Baffoni del Centro di Formazione Mdg di Rimini ha evidenziato come il genere sia un determinante di salute sia un fattore di discriminazione. Il genere stesso produce disuguaglianze che possono intersecarsi con altre disuguaglianze sociali ed economiche. Vanno evidenziato ancora oggi le conseguenze della scarsa rappresentazione del sesso femminile nella ricerca farmacologica. È necessario regolamentare la ricerca sui farmaci per un’equa rappresentazione dei due sessi.
Annarita Frullini – Gruppo di Lavoro FNOMCeO Medicina di Genere e Presidente del Centro Studi Strategie di Genere sottolineando come nella legge e nel piano attuativo si faccia riferimento a un approccio interdisciplinare tra le diverse aree mediche e le scienze umane si è soffermata sui documenti approvati dall’ Osservatorio sulla Medicina di Genere (OSMG ) dell’ISS. In particolare il documento “PROPOSTA DI INDICATORI PER LE DISEGUAGLIANZE DI SALUTE LEGATE AL GENERE” potrà essere usato nella programmazione/formulazione di interventi e ipotesi di azione, e nella valutazione dell’efficacia di politiche e interventi attuati. Gli indicatori di tale documento saranno correlati a quanto contenuto nel Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) e nel Piano Nazionale della Prevenzione 20220- 2025. Tutto sembra condurci, con le parole di Silvio Brusaferro, a “Costruire il futuro della conoscenza biomedica alla luce delle differenze di genere.”
Tuttavia abbiamo ancora bisogno di leggi che partano dalla differenze tra uomini e donne, perché nel mondo “sono ancora molte le differenze di genere nella salute fisica, psichica e sociale del singolo e delle popolazioni “ e la mdg dovrà combattere la diseguaglianza e raggiungere l’equità.
Per raggiungere questi obiettivi serve ri- attualizzare saperi come le Medical Humanities e credere nel “ tempo della comunicazione quale tempo di cura” e sperimentare nuove competenze come l’urbanistica con prospettiva di genere e l’approccio One Health dove la salute globale del pianeta è importante tanto quella dei singoli individui.
Rita Chiari – Direttore U.O.C. Oncologia ATS Pesaro – Urbino – ha spiegato come in oncologia si possa imparare dalle differenze per migliorare l’assistenza e il trattamento di uomini e donne. “Ogni cellula è sessuata, ogni persona è sessuata. Il sesso è classificato come binario, il genere è un continuum.” Nei dati presentati – ha detto – farò riferimento alla dicotomia maschio-femmina.
I determinanti locali della carcinogenesi risentono dell’esposizione agli ormoni, al microambiente, al metabolismo cellulare e al sistema immunitario. Anche la composizione corporea in base al sesso è un fattore prognostico in alcuni tumori.
Riferendosi al cancro del polmone Rita Chiari ha evidenziato come due terzi dei decessi per questa neoplasia, in tutto il mondo, siano attribuibili al fumo, e che le donne che fumano hanno circa 25 volte più probabilità di morire di cancro ai polmoni rispetto alle donne che non fumano. Le fumatrici hanno anche maggiori probabilità di sviluppare il cancro ai polmoni rispetto agli uomini a parità di numero di sigarette.
I tumori della testa e del collo sono uno dei tumori maligni con il maggior squilibrio di genere, con diversa distribuzione dei siti tumorali. Anche i risultati del trattamento del cancro sono influenzati dalle differenze di sesso e genere con effetti sono modulati dall’età. E infine Rita Chiari ha presentato SEI, un progetto letterario di Medicina Narrativa nato dalla collaborazione tra scrittori e pazienti oncologici.
Leandro Provinciali – Docente Emerito di Neurologia dell’Università Politecnica delle Marche – per introdurci nelle Differenze di Genere del Sistema Nervoso ha illustrato la diversità anatomica e la diversità funzionale. Vi sono fra maschi e femmine umani differenze strutturali, differenze in termini di connessioni e di sostanza bianca e grigia negli emisferi. Tuttavia recenti ricerche hanno rivelano scarse differenze fra i cervelli degli uomini e quelli delle donne e le differenze mostrate in passato sono riconducibili a diversi approcci metodologici, allo scarso numero dei casi esaminati, ai metodi di calcolo del volume cerebrale, e all’età media del campione.
Sono ben documentati differenze di genere nei disturbi Psichici e nella malattia di Alzheimer.
Ha sottolineato Leandro Provinciali che l’Alzheimer non può essere attribuito alla maggiore longevità femminile. Anche se si ipotizza l’incidenza in età avanzata correlata con il calo degli estrogeni nessun trattamento sostitutivo premorboso è efficace nel prevenire la la malattia.
Michela Cottini – Cardiologia e UTIC, San Salvatore Centrale, Pesaro – ha illustrato gli effetti positivi e negativi degli estrogeni che rendono la presentazione clinica nella donna complessa e multifattoriale.
Ha sottolineato quanto sia importante conoscere le problematiche legate alla Circolazione Microvascolare per capire la tipologie di malattie cardiovascolari più comuni nella donna ( Angina microvascolare, Vasospasmo coronarico, Dissezione coronarica spontanea, Takotsubo). Ha evidenziato le caratteristiche fra Angina microvascolare VS Angina vasospastica.
Michela Cottini ha concluso sottolineando quanto deve essere fatto:
- considerare nella valutazione della donna cardiopatica sia i fattori di rischio tradizionali, sia quelli emergenti, sesso- e genere-specifici;
- istruire le donne in modo da aumentare la consapevolezza del rischio cardiovascolare e favorire il riconoscimento tempestivo dei sintomi e l’accesso precoce alle cure,
- istruire la comunità medica sulle differenze di genere ponendo attenzione sugli elementi clinici e anamnestici per riconoscere la presentazione atipica.
Numerosi gli interventi dei presenti. Annarita Frullini ha evidenziato quanta strada sia stata fatta in questi dieci anni nella conoscenza e nella diffusione della medicina di genere, a partire da quanto riportato nel numero 2/2013 della Professione dove si presentavano le prime iniziative sulla mdg negli ordini.
Annamaria Calcagni ha concluso evidenziando la numerosa partecipazione maschile e femminile e sottolineando come in questo primo evento a Pesaro sia emerso chiaramente che la salute dei cittadini dipenda da numerosi fattori e come diventi sempre più importante inquadrare il paziente in senso globale, cercando, con atti medici chiari e definiti, di accogliere non la malattia ma la persona malata.
Ha continuato Annamaria Calcagni “Noi vorremmo a livello regionale realizzare un gruppo di lavoro, un coordinamento ordinistico per la medicina di genere con tutti gli Omceo della regione Marche. Presto lo presenteremo.”
A cura di Annarita Frullini
Autore: Redazione