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Mestre, “Nuovi modelli organizzativi in sanità”: l’intervento di Maurizio Benato

“Nuovi modelli organizzativi e assistenziali in sanità” è il tema di un corso di formazione promosso dalla Fondazione “Pietro Paci” in programma a Mestre venerdì 6 dicembre presso l’Ospedale dell’Angelo (Padiglione Giovanni Rama).

Nel corso dei lavori, moderati da Costantino Troise, Segretario Nazionale ANAAO – Assomed, verranno dibattute le motivazioni che sono alla base delle proposte di cambiamento, nonché i percorsi attraverso i quali giungere ai nuovi modelli organizzativi con particolare riguardo ad una più funzionale integrazione tra ospedale e territorio.

Al dibattito prenderà parte, in rappresentanza della FNOMCeO, il Vicepresidente Maurizio Benato con una relazione sul ruolo delle professioni sanitarie.

“Non è pensabile procedere ad una revisione dell’attuale organizzazione sanitaria – ha detto Benato anticipando, in parte, il senso del suo intervento – senza un fattivo coinvolgimento di tutte le professionalità che vi operano all’interno”.

"La nuova cultura della salute e le nuove metodologie di intervento devono indurre a ricollocare, in un processo unitario, i vari apporti sanitari in un processo di integrazione che non si limiti alla revisione dei ruoli delle professioni sanitarie, ma che interessi anche i “servizi”. E’ il concetto della centralità dei bisogni della persona che oggi richiede questo processo di integrazione, dove l’equipe rappresenta la modalità più coerente di erogazione di prestazioni”.

Quali sono a suo avviso – presidente Benato – i fattori che possono garantire questa integrazione professionale?
"Sono la consapevolezza che la professionalità e’ un attributo comune che può essere condiviso; il reciproco riconoscimento delle identità professionali e delle competenze specifiche; nonché lo sviluppo di una cultura comune per gestire in maniera unitaria processi comuni.
Ecco allora farsi largo i concetti di “multidisciplinarietà”, “interdisciplinarietà” e “transdisciplinarietà” le cui differenze, che a prima vista appaiono essere sfumature, sono in realtà concettualmente importanti".

Può meglio chiarirci il senso di queste differenze?
"In sintesi, possiamo dire che la prima riguarda la giustapposizione di varie discipline in un ambito di ricerca o di insegnamento; la seconda non si accontenta di giustapporre, ma fa interagire più discipline con lo studio di un oggetto, di un campo, di un obiettivo; la terza, più ambiziosa, tenta di estrarre da questa collaborazione un filo conduttore, fino a pervenire ad una filosofia epistemologica completamente nuova rispetto alle epistemologie delle singole discipline chiamate alla collaborazione.
E’ l’insieme di queste e di altre competenze che consente di attivare un processo olistico al paziente utente, garantendo una valenza più dinamica e transdisciplinare all’intero sistema sanitario".

Quali indicazioni potranno emergere da questa importante assise di Mestre?
"Il benessere del paziente è al centro del sistema e richiede ogni modulazione che organizzi risorse umane professionali , strutturali e tecnologiche in modo coerente ai principi di efficienza, efficacia ed economicità.
Sono pertanto da contrastare e se possibile eliminare, sovrapposizioni funzionali, incertezze, equivoci sulla stretta biunivoca rispondenza tra competenze e responsabilità.
La formazione di equipe deve prevedere la presenza di professionisti, ognuno per la sua parte, che possano assicurare un valore aggiunto alla prestazione tecnico assistenziale senza lasciare margini scoperti fra reale operatività e responsabilità.
Ogni ipotesi di revisione sul piano tecnico – organizzativo, tuttavia, deve rimanere sempre coerente con la centralità del cittadino utente della sanità, che va assistito con le massime garanzie professionali pur nella ormai inevitabile contrazione delle risorse a disposizione .
E’ inoltre prioritario monitorare costantemente i contenuti di autonomia correlati ad ogni profilo professionale che, in ragione del corso di laurea e del codice deontologico fonte di responsabilità, ha pari dignità degli altri laureati nell’erogazione delle prestazioni di sua competenza".

Autore: Redazione FNOMCeO

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