PALERMO 13 luglio 2018 – Comprendere il fenomeno migratorio, rafforzare la capacità degli operatori sanitari e della pubblica sicurezza di rispondere ai bisogni di salute dei migranti sulla base del loro background socio-culturale, soprattutto in contesti di prima assistenza, sviluppare azioni di prevenzione adeguate nella presa in carico dei casi di grave disagio psico-sociale e psico-sanitario, offrire competenza nella diagnosi precoce, l’identificazione e la cura e la cura dei bisogni di salute. Questi gli obiettivi di un pacchetto formativo europeo titolato MIG-H Training, che ha richiamato dall’11 al 13 luglio a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei medici di Palermo, autorevoli esperti italiani del mondo medico, della pubblica sicurezza e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
Si tratta di un corso pilota destinato a più regioni, la Sicilia è stata la prima a partire. “Una tre giorni di grande importanza – ha spiegato il presidente dell’Omceo Toti Amato – per rendersi conto, attraverso dati e analisi, delle particolari esperienze e aspettative di assistenza di cui sono portatori i migranti perché i loro bisogni di salute, a cui serve dare una risposta adeguata, possono essere influenzati da molti fattori culturali e specifiche vulnerabilità”.
La tre giorni, attuata in collaborazione con la OIM, è stata realizzata nell’ambito degli obiettivi previsti dal Piano d’Azione sull’integrazione dei cittadini dei Paesi terzi del Direttorato Generale per la Salute e la Sicurezza alimentare (Dg Sante) e l’Agenzia Esecutiva per i Consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare (Chafea), impegnati a garantire l’accesso ai servizi essenziali, come l’assistenza sanitaria per i cittadini di Paesi terzi. A coordinare il progetto la Giz (German Agency for international cooperation), Giz -Aspher (Association of Schools of Public-Health in the European Region) e Lshtm (London School oh Hygiene& Tropical Medicine).
Ufficio Stampa OMCeO Palermo
Autore: Redazione