Report n. 06/2011
MIGRAZIONE SANITARIA: SALDI REGIONALI NEGATIVI E POSITIVI 2009
Oltre 3,7 miliardi (cento milioni in più del 2008) sono stati "scambiati" nel 2009 per la mobilità sanitaria, quando cioè i pazienti cercano cure migliori lontano da dove risiedono o si trovano ad averne bisogno perchè "fuori sede" in quel momento. Il dato e la relativa mappa di crediti e debiti sono stati recentemente approvati dalla Conferenza delle Regioni e su questa base si lavorerà verificando gli accordi interregionali per calcolare spese e conguagli.
Dai dati del totale degli addebiti, emerge un panorama in cui le Regioni del Sud (tranne il Molise, in cui a fare la differenza è I’istituto Neuromed di Isernia, che rappresenta un’eccellenza nazionale nel campo delle cure neurologiche) con Lazio, Marche e Abruzzo nel Centro e ValIe d’ Aosta e Liguria al Nord, registrano tutte saldi negativi, mentre tutte le Regioni del Nord con Umbria e Toscana del Centro e Molise al Sud hanno saldi di mobilità positivi nel 2009.
La "classifica" ha al primo posto dei saldi negativi la Campania con debiti per circa 316 milioni, seguita dalla Calabria (227 milioni) e dalla Sicilia (207 milioni). AI contrario il credito maggiore è quello della Lombardia con 440 milioni, seguita da Emilia Romagna (353 milioni) e Toscana (116 milioni). Unica Regione che registra una netta inversione di tendenza nella mobilità è il Piemonte che passa nel 2009 dal saldo negativo di 1,6 milioni del 2008 a quello positivo per 3,1 milioni. Il saldo negativo, inoltre, caratterizza praticamente tutte le Regioni con piani di rientro (Molise a parte) e nelle Regioni commissariate con forti deficit assorbe il 60% circa del totale dei saldi negativi nazionali.
La mobilità di "confine", quella cioè che si registra tra Regioni vicine, caratterizza pressochè tutte le Regioni, anche quelle con i saldi migliori. La Lombardia, ad esempio, deve le somme maggiori all’Emilia Romagna (92,5 milioni), al Piemonte (68 milioni) e al Veneto (66 milioni circa). E I’Emilia Romagna ha a sua volta come maggior creditrice la Lombardia (98 milioni) e poi Veneto (45 milioni) e Marche (poco meno di 12 milioni). Stesso discorso per la Toscana che deve la somma maggiore all’Emilia Romagna (50 milioni), seguita da Liguria (19,5 milioni circa) e Umbria (16,5 milioni).
Questo andamento di scambio soprattutto tra Regioni vicine caratterizza soprattutto il Centro-Nord, ma scendendo lungo la Penisola le cose cambiano, tranne in Molise e Basilicata. La prima Regione ad essere in debito con le amministrazioni del Nord (tralasciando i saldi negativi rispetto a quelle più vicine del Centro) è la Campania che su un debito complessivo di circa 400 milioni ne deve 58 alla Lombardia, 43 all’Emilia Romagna e 35 alla Toscana: il 34% del debito complessivo è con queste tre Regioni.
Anche la Puglia ha come maggior creditrice la Lombardia (62 milioni) seguita dall’Emilia Romagna (55 milioni) e così la Calabria che alla Lombardia deve 57 milioni, seguita però al secondo posto dal Lazio (46 milioni) e al terzo posto dall’Emilia Romagna (33,5 milioni). Stesso discorso per la Sardegna che alla Lombardia deve 24,3 milioni e i debiti maggiori li ha ancora con I’Emilia Romagna (10,4 milioni) e il Lazio (10,3 milioni).
Il credito nei confronti del Centro-Nord è, però, al massimo in Sicilia. La Regione, su 262 milioni di debito, ne deve 91,2 alla Lombardia, 43,1 all’Emilia Romagna, 25,7 al Lazio, 23,7 al Veneto, 21,6 alla Toscana, 16,3 al Piemonte e 10,6 alla Liguria: in tutto oltre 232 milioni, l’ 88,6% di tutto il debito e con Regioni a non meno di 700 chilometri di distanza.
E la classifica dei saldi per aree geografiche conferma l’ andamento con il Nord in attivo per oltre 850 milioni, il Centro in passivo solo di poco meno di 50 milioni, ma il Sud e le Isole con un debito complessivo di oltre 998 milioni verso le altre Regioni.
Roma, 26/01/2011
Autore: Redazione FNOMCeO