“Uno crede di fare una professione particolare, che aiuta, supporta, cura, sostiene; ma questi eventi, queste situazioni, questi soggetti, quando li troviamo, vanno tolti dal percorso”. Parole forti, quelle pronunciate da Roberta Chersevani, presidente Fnomceo, ospite di Salvo Sottile a Mimandaraitre per commentare un servizio che mostra un medico che prescriverebbe, per dimagrire, un mix di sostanze che, per questa indicazione specifica, è stato vietato dal 2015.
Sulla vicenda la competenza passa ora all’Ordine cui il medico è iscritto. Ma perché l’iter di un procedimento disciplinare è così lungo e complesso?
“La Legge è del 1946, il Regolamento è del 1950, forse a quei tempi queste problematiche erano rare” ha spiegato Chersevani.
“Credo che la normativa si debba modificare – ha continuato – e ho qualche speranza che si possa fare perché abbiamo il DDL Lorenzin che è ora alla Commissione Affari Sociali della Camera e che parla proprio di riforma degli Ordini”.
Quando non si parla di obesità, ma di pochi chili da perdere in vista dell’estate, è necessario ricorrere ai farmaci? Chersevani ha lasciato per un momento l’abito da Presidente per indossare metaforicamente il camice da medico, e ha dato il consiglio che ogni medico darebbe: mangiare un po’ di meno, muoversi di più. La modifica degli stili di vita è infatti, secondo le più moderne linee guida, la terapia di prima istanza in molte patologie del metabolismo e tanto più quando si tratta di ritrovare il peso forma con un lieve calo ponderale.
Salvo Sottile ha poi ribadito, insieme a Chersevani e al presidente Fofi Andrea Mandelli i diversi ruoli del medico (prescrizione) e del farmacista (allestimento della preparazione, previo controllo della conformità di tutte le condizioni) che “sono una doppia forma di garanzia” per il cittadino, così come a garanzia del cittadino esistono i relativi Ordini. Ma cosa succede a un professionista che mette in atto una possibile infrazione alla Deontologia?
“Io sono venuta a conoscenza di un collega che si è comportato in modo scorretto, per esser forse contravvenuto ai decreti e sicuramente a un articolo del nostro Codice che di parla di prescrizione, che deve essere appropriata, efficiente e sicura” – ha spiegato la Presidente, concludendo come a questo punto ci possano essere gli estremi perché l’Ordine provinciale, al quale solo spetta la competenza disciplinare, possa convocare il professionista in audizione.
Potete rivedere QUI il servizio.
A cura dell’Ufficio Stampa Fnomceo
Autore: Redazione FNOMCeO