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MO, Anelli (FNOMCeO): “I medici testimoni di pace in quei luoghi di guerra. Condanniamo ogni attacco alle strutture sanitarie”. Appello del Comitato Centrale dopo il bombardamento all’ospedale di Khan Yunis: “Proteggere malati feriti e personale sanitario”

Un appello a proteggere, nei luoghi teatro di guerra, i malati e i feriti, nonché il personale medico, gli ospedali e le strutture sanitarie mobili, secondo i dettami delle Convenzioni di Ginevra.

A lanciarlo, all’indomani del bombardamento all’Ospedale Europeo di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, il Comitato Centrale, l’organo di Governo della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, riunito questa mattina a Roma. Secondo i media palestinesi, almeno 16 persone sarebbero rimaste uccise nell’attacco. Oltre 70 i feriti. In una dichiarazione congiunta con lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno di Israele, l’esercito israeliano ha sostenuto che l’obiettivo fosse una base di Hamas localizzata sotto l’ospedale in cui si sarebbe trovato Mohammed Sinwar, divenuto capo dell’ala militare di Hamas dopo l’uccisione del fratello.

“Condanniamo, ancora una volta, con forza e determinazione ogni attacco alle strutture sanitarie, agli ospedali nella Striscia di Gaza” ha affermato il presidente della Federazione Filippo Anelli in un video per FNOMCeO TG sanità. “Sono violazioni delle convenzioni internazionali – ha continuato – e riteniamo assolutamente intollerabile che gli operatori sanitari e gli ammalati, che già soffrono per le loro malattie, possano essere oggetto di attacchi militari”.

“Siamo fortemente preoccupati – aggiunge – anche per i nostri colleghi, sia quelli che lavorano negli ospedali pubblici, sia quelli che lavorano nelle agenzie internazionali, perché sono esposti a questi attacchi, mettendo a rischio la propria vita. A loro esprimiamo la nostra vicinanza, la nostra solidarietà, e il nostro ringraziamento perché sono i veri testimoni della pace in quel luogo di guerra”.

Il Comitato Centrale, da parte sua, ha invitato al rispetto delle Convenzioni di Ginevra, in particolare dell’articolo 18 della Convenzione di Ginevra n° 4 che recita: “Gli ospedali civili organizzati per prestare cure ai feriti, ai malati, agli infermi e alle puerpere non potranno, in nessuna circostanza, essere fatti segno ad attacchi; essi saranno, in qualsiasi tempo, rispettati e protetti dalle Parti belligeranti”. È stato anche ricordato l’articolo 19: “La protezione dovuta agli ospedali civili potrà cessare soltanto qualora ne fosse fatto uso per commettere, all’infuori dei doveri umanitari, atti dannosi al nemico. Tuttavia, la protezione cesserà soltanto dopo che un’intimazione con la quale è fissato, in tutti i casi opportuni, un termine ragionevole, sia rimasta senza effetto”.

In conclusione, il Comitato Centrale, all’unanimità, ha invitato le parti belligeranti a non considerare gli ospedali scenari di guerra ma luoghi di cura. È stata anche sollevata l’attenzione sul blocco degli aiuti umanitari, che sta stremando le popolazioni colpite, in particolare i soggetti più fragili, con la malnutrizione e l’indisponibilità di medicinali.

Guarda il video: https://youtu.be/WoZmi1P29Vc
Scarica il video:  Anelli Gaza145.mp4

Ufficio Stampa FNOMCeO
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14 maggio 2025

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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