Bomporto, Gorghetto, San Michele, Albareto, Cavezzo, Mirandola, Nonantola, Medolla, Camposanto, Finale Emilia: i luoghi dell’inondazione che ha scosso la pianura modenese sono in parte gli stessi sconvolti dal terremoto della primavera del 2012. Pianura invasa dalle acque, strade scomparse, coltivazioni sommerse, scuole chiuse, servizi parzialmente sospesi e vita quotidiana stravolta.
In questa situazione anche il mondo medico modenese è tornato in una situazione e emergenza che si credeva lontana nel tempo, affidatari giorni delle scosse di quel tremendi maggio e giugno di due anni fa. Ecco come Nicola D’Autlia, presidente OMCeO di Modena, commenta queste giornate di alluvione: "In un territorio già segnato dal terremoto si deve registrare un ulteriore evento naturale che colpisce pesantemente popolazioni a suo tempo provate dal disastro del sisma.
In poche ora il fiume Secchia ha invaso terreni, fabbriche, case. Ancora una volta anche i medici stanno pagando un prezzo pesantissimo all’allagamento di questi giorni. Molti studi sono stati invasi dalle acque danneggiando mobilio e strutture ambulatoriali. A stento si sono salvati i PC con i loro dati così importanti per la continuità assistenziale dei cittadini.
Molti colleghi sono stati ospitati provvisoriamente negli ambulatori di altri medici di famiglia e/o in strutture messe a disposizione dai comuni interessati.
La sofferenza della popolazione è particolarmente significativa. Si sono persi vigneti, campi coltivati, aziende di piccole e medie dimensioni, capannoni industriali. Alla sciagura del terremoto si è sovrapposta quella della inondazione del fiume".
Continueremo a seguire la situazione modenese in stretto contatto con l’Ordine de Medici di Modena. Nel caso sia opportuno e utile fornire sostegno ai medici e alla popolazione, lo comunicheremo su indicazione del presidente D’Autilia.
Autore: Redazione FNOMCeO