Come già avevamo annunciato, si è svolta a Roma, presso la sede dell’Ordine dei Medici, la presentazione del nuovo libro dell’endocrinologa Lucia Gasparini, “Multidisciplinarietà in medicina” (link).
Molti e di rilievo gli interventi in una serata che è stata occasione di un vivace e costruttivo scambio di opinioni scientifiche e mediche tra specialisti di varie discipline, realizzando nella pratica e “dal vivo” l’intento primo del libro, nato – come ha detto l’autrice – davanti al Tempio di Ippocrate a Kos.
Il professor Francesco Eugenio Negro, endocrinologo e omeopata di fama internazionale, del quale la Gasparini è stata allieva, ha ripercorso la storia e gli obiettivi del volume, che si ripromette di essere un compendio di varie discipline mediche, dall’Endocrinologia alla Immunobiologia, dalla Biofisica alle Neuroscienze, dalla Genetica alla Sinergetica.
La professoressa Flora Ippoliti, immunologa e immunopatologia dell’università La Sapienza, altra mentore della Gasparini, ha fatto un breve ma esaustivo excursus sulle sue materie, approfondendo i motivi che determinano l’attecchimento di un agente patogeno su un soggetto anziché su un altro, e le basi scientifiche delle patologie autoimmuni.
Giovanni Spera, Professore Senior di Medicina Interna ed Endocrinologia alla Sapienza si è fatto invece avvocato della “medicina tradizionale”, aprendo tuttavia molti spiragli alle medicine non convenzionali, che hanno evidenze cliniche positive anche eclatanti, benché non se ne conoscano nei dettagli tutti i meccanismi d’azione, e che possono validamente affiancare le terapie allopatiche.
A tenere una lezione magistrale di Storia della Medicina, dedicata all’omeopatia, è stato quindi Claudio Di Veroli, docente di Nefrologia alla Sapienza.
Chiamato a trarre le conclusioni è stato Roberto Gradini, patologo della Sapienza e direttore del Master in Psiconeuroimmunologia, perché, come ha spiritosamente commentato, “il patologo ha sempre l’ultima parola”: incisivo e di grande spessore scientifico, molto apprezzato dalla platea di medici e ricercatori, il suo intervento.
A questo punto, la parola è passata a Lucia Gasparini che ha spiegato i tre motivi ispiratori dell’opera: l’amore per il sapere, l’idea di fare un lavoro di compendio a servizio di tutti i colleghi, il trovare e divulgare le connessioni scientifiche tra le varie discipline, non in contrapposizione ma in sinergia tra loro per creare un’unica Medicina.
Per i nostri lettori, alleghiamo – in versione integrale – la sua relazione.
Autore: Redazione FNOMCeO